Genova. Grande impresa di Vincenzo Tarascio, 55 anni, atleta genovese che difende i colori della Sanremo Runners, che in una sola gara ha ottenuto ben dieci migliori prestazioni italiane indoor di categoria.
L’evento denominato “Endurance 24H Ultrarun Helsinki”, all’ottava edizione, si è disputato all’interno della Esport Ratiopharm Arena, un palazzo per la pratica di numerosi sport al coperto, situato ad Espoo, località che dista una ventina di chilometri da Helsinki. Ha visto 129 concorrenti iscritti in rappresentanza di 16 nazioni (Algeria, Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Grecia, Italia, Lituania, Malta, Norvegia, Svezia, Ungheria), impegnati in una “24 ore di corsa” senza sosta.
Come percorso di gara all’interno del palasport riscaldato (22 gradi) è stato ricavato un anello di 390,04 metri da ripetere per 24 ore. Alla fine tra gli uomini ha vinto il locale Kari Hotakainen, 48 anni, che è stato capace di inanellare 585 giri per complessivi 228,173 km. Il migliore dei tre italiani in gara è risultato proprio Vincenzo Tarascio, che di giri ne ha contati “solo” 489, equivalenti a 190,937 chilometri, misura che gli è valsa l’ottavo posto maschile e il terzo di categoria (55-59 anni).
Tarascio non è nuovo a questi exploit: in passato aveva già conquistato la migliore prestazione italiana assoluta indoor delle diverse specialità, ora la conquista della migliore prestazione italiana di categoria delle “24 ore indoor” con 190,937 km (precedente 169,650 km Mario Castagnoli, Brno 2001). Nella propria categoria questa nuova prestazione si colloca anche al terzo posto nella graduatoria mondiale stagionale indoor e al quinto posto nella graduatoria mondiale stagionale di categoria considerando tutte le specialità riconosciute (indoor, strada, pista).
Le dieci nuove migliori prestazioni italiane ottenute da Vincenzo Tarascio sono (categoria M55, indoor): 50 km (4h50’23”), 100 km (10h59’09”), 150 km (18h13’20”), 30 miglia (48,280 km/4h37’47”), 40 miglia (64,370 km/6h23’37”), 50 miglia (80,461 km/8h19’54”), 100 miglia (160,923 km/19h44’23”), 6 ore (61,100 km), 12 ore (107,484 km) e 24 ore (190,937 km). Tra le curiosità da segnalare che Vincenzo Tarascio è transitato alla prima maratona (42,195 km) in 4h01’28”.
“Ho corso con la consueta regolarità senza controllare chilometri percorsi o tempo trascorso – dice Vincenzo Tarascio -, supportato come sempre da Chiara e ulteriormente motivato dal fatto di correre in Scandinavia, territorio che amo particolarmente per la bellezza e soprattutto per la civiltà dei suoi abitanti. L’unico momento critico l’ho avuto alla fine della sesta ora quando ho rallentato il passo e dopo circa 45 minuti tutto era passato; mentre nelle ultime due ore sono andato in crescendo”.
“Mi ha fatto piacere – prosegue – ricevere gli incitamenti dall’Italia, dalla mia società (Sanremo Runners), da altri ultramaratoneti e anche dall’Ungheria, attraverso i messaggi che gli organizzatori ci consegnavano mentre correvamo, uno stimolo in più. Quest’anno inoltre festeggio il mio ventesimo anno dalla prima gara di ’24 ore’ corsa a Colonia… anche il tempo corre!”.
“Un’ultima considerazione alla quale tengo particolarmente – sottolinea Tarascio -: mentre correvo all’interno dell’Esport Arena pensavo alla situazione del nostro ‘non’ palazzo dello sport di Genova e al presidente del Coni regionale professor Vittorio Ottonello che tanto si batte per una adeguata Casa dello sport a Genova: credetemi, io non sono architetto ma l’Esport Arena é eccezionale: in tre piani c’è la pista di atletica con appositi servizi, pista a forma di ottovolante per fare salita e discesa, sala medica, campi da hockey, giochi per bambini, palestra, negozio di articoli sportivi, campetti da calcio, vari punti ristoro. Questo impianto è sponsorizzato e gestito dalla Ratiopharm, casa farmaceutica tedesca”.
“A chiunque – conclude – consiglio di passare da Espoo (20 km da Helsinki) a visitare questo impianto: vale più di 1000 parole e mi dispiace constatarlo una volta di più: cultura sportiva uguale civiltà e viceversa; noi italiani siamo troppo lontani, in tutti i sensi”.