Genova. A meno di un svolta sul filo del rasoio, sempre meno ipotizzabile con il passare delle ore, resta confermato per domani lo sciopero regionale del trasporto pubblico dopo la rottura del tavolo sull’utilizzo del ‘fondino’ che dovrebbe consentire alle aziende del tpl ligure di risparmiare risorse attraverso l’esodo agevolato dei dipendenti in vista dalla gara per il bacino unico dei trasporti su gomma. Lo sciopero, inizialmente previsto per 24 ore, è stato ridotto dalla Commissione di garanzia sui trasporti a 4 ore. A Genova i bus si fermeranno dalle 11.45 alle 15.45.
“O si apre una trattativa o è inutile continuare a sedersi ai tavoli” spiega Michele Monteforte Filt Cgil. “Quello che chiediamo è un impegno politico delle aziende sul futuro del trasporto pubblico e quest’impegno deve tradursi in certezze rispetto alla costituzione dell’ati mettendo nero su bianco quante risorse ciascun ente convoglierà nell’associazione che dovrà partecipare alla gara, mentre enti e azienda sono interessate solo a recuperare produttività attraverso esternalizzazioni e riduzione del costo del lavoro”.
Che un accordo sia al momento lontano lo conferma l’assessore regionale ai trasporti Enrico Vesco: “Abbiamo lavorato molto ancora venerdì con telefonate anche nel fine settimana, ma le posizioni sono ancora molto lontane. Avevamo raggiunto un accordo di massima anche se con alcune sfumature di divergenza facilmente superabili sull’utilizzo del fondino ma la posizione forte del sindacato è di legare il fondino alla costituzione dell’ati che però non è nelle competenze della Regione ma degli enti locali e degli azionisti del tpl. Su questo noi possiamo fare poco anche se facciamo appello che si arrivi all’accordo”.
“Speriamo che lo sciopero di domani sia un passaggio che non precluda un accordo futuro – aggiunge Vesco – perché la condivisione del percorso con il sindacato è importante anche se si parte da obiettivi e posizioni ancora molto distanti”. Intanto però già domani mattina la Regione Liguria porterà in giunta la delibera sul fondino, una delibera dai ‘contenuti minimi’ rispetto a quella che sarebbe nata da un accordo con tutte le parti, ma che consterà alle aziende di utilizzare il fondino anche senza un accordo con i sindacati. La fretta della Regione deriva dal fatto che la ripartizione del fondino è propedeutica alla gara per il tpl che dovrebbe essere emanata entro marzo.