Liguria. Ieri l’ex procuratore capo di Genova Francesco Lalla aveva rimesso il mandato di difensore civico nelle mani del presidente del consiglio regionale dopo la pubblicazione di notizie che lo indicano coinvolto nelle indagini sull’ex presidente di Carige Giovanni Berneschi. Secondo quanto riportato sabato da alcuni quotidiani, infatti, l’ex procuratore, avrebbe avuto un colloquio con Berneschi e avrebbe chiesto notizie di un colloquio di lavoro avuto dalla nipote.Oggi, però il consiglio regionale ha confermato all’unanimità il suo incarico.
Ma le cose, ha detto ieri Lalla, non sono andate così: “In uno dei rarissimi incontri con il dottor Berneschi quando ero procuratore della repubblica sapendo – dice ex capo della procura genovese – che Carige aveva contattato mia nuora per un lavoro alla Carige, ho detto a Berneschi ‘avete fatto un’ottima scelta’. Mia nuora aveva già allora una carica dirigenziale in una società di revisori dei font incarico che mantiene tutt’ora. Non ha mai firmato un contratto di lavoro con la Carige, né prima né dopo. Forse ho peccato dal punto di vista umano compiacendomi per le doti personali e lavorative di mia nuora, ma è tutto qui e non sono sotto inchiesta”.
Oggi, la decisione del Consiglio è stata presa dopo una riunione dell’ufficio di presidenza allargata ai capigruppo e
aperta agli altri consiglieri. Subito dopo la ripresa dei lavori dell’assemblea, il presidente del Consiglio regionale Michele Boffa ha comunicato l’esito della riunione.