Genova. È stato indagato per favoreggiamento dell’omicidio e tentato occultamento di cadavere Gianluca Rosetta, il proprietario del terreno di Borzonasca dove Marietto Rossi e i suoi complici il 21 febbraio scorso hanno ucciso il corriere della droga Giovanni Lombardi.
Rosetta, 40 anni, il giorno dell’omicidio, aveva raccontato agli inquirenti di essere rimasto tutto il giorno in casa a dormire dopo aver assunto farmaci antiepiretici e di non aver sentito neppure le sirene della polizia e i mezzi giunti sul posto dopo l’arresto in flagranza e la scoperta del cadavere.
La denuncia gli è stata notificata ieri al termine di una serie di perizie disposte dal pm Alberto Lari. Rosetta è stato sentito dal magistrato la scorsa settimana e sarebbe caduto in varie contraddizioni circa quella lunga giornata in cui lui sostiene di aver dormito. Fra l’altro agli investigatori appare del tutto inverosimile che una banca organizzata come quella di Rossi abbia scelto per seppellire un cadavere una buca che sarebbe stata coperta destando immediatamente il sospetto nel proprietario del terreno che avrebbe potuto scoprire il cadavere il giorno successivo.
Inoltre ci sarebbero alcuni elementi investigativi in base ai quali al momento dell’arrivo della banda nella zona del buca le persone sarebbero state quattro e non tre (Rossi, Caldaroni e Catalfamo) e la quarta sarebbe proprio Rosetta che lavorava nella stessa cooperativa sociale di Caldaroni. Secondo gli inquirenti Rosetta potrebbe aver realizzato la buca per aiutare il collega o comunque aveva messo a disposizione il suo terreno. Il pm Alberto Lari ha dato l’incarico a un geologo per capire come e quando è stata realizzata. Altre informazioni utili alle indagini dovrebbero arrivare dalla polizia scientifica. Si indaga anche sulla vita di Rosetta, che non ha precedenti penali ma gli investigatori vogliono capire perché lavoraresse in una cooperativa sociale che impiega soprattutto ex carcerati e persone che hanno avuto problemi di vario tipo.