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Banca Carige, il Cda dà via libera a un aumento di capitale di 850 milioni

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Genova. Il Cda di Carige ha approvato un aumento di capitale fino a 850 milioni, che sarà sottoposto all’approvazione dell’assemblea convocata per il 23 aprile e verrà garantito da un Consorzio di primarie istituzioni finanziarie, diretto da Mediobanca – Banca di Credito Finanziario S.p.A. in qualità di Global Coordinator.

Su richiesta della Consob, inoltre, la Banca rende noto di aver ricevuto la decisione della Banca Centrale Europea (BCE) riguardante il requisito prudenziale specifico da rispettare a livello consolidato entro luglio 2015. Questo requisito consiste in un livello minimo dell’11,50% in termini di Common Equity Tier 1 ratio. Secondo l’istituto, l’indice di capitale era all’ 8,4% al 31 dicembre 2014 e sale all’ 8,7% includendo gli effetti della cessione delle Compagnie Assicurative, “il cui closing è unicamente subordinato al rilascio dell’autorizzazione Ivass”.

Ma il Cda sottolinea che con le operazioni di capitale proposte ieri l’indice di capitale “è destinato a migliorare di ulteriori 400 bps, attestandosi al 12,7%, senza includere i benefici derivanti dalla vendita degli assets in via di dismissione”. Indice che si assesterebbe al 12% con la cessione di sofferenze per 1-1,5 miliardi previsti nel piano industriale.

Da qui al 2019, secondo il piano industriale, Carige dovrebbe raggiungere una redditività operativa (Rote) dell’8%, un indice di capitale (CET1 ratio) appunto al 12,0%, un rapporto tra costi operativi e margine di intermediazione (cost income) al 54,2%, un margine di intermediazione a 1,1 miliardi, un utile netto di 208 milioni.

Il Cda ha anche deciso un aumento da 15,8 milioni “da liberarsi mediante conferimento delle partecipazioni di
minoranza in C.R di Carrara e in C.R di Savona e la proposta di raggruppamento delle ordinarie e risparmio nel rapporto di 1 ogni 100”. Resta aperta la cessione degli assets.

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