Genova. La chiesa di San Torpete è gremita e molti restano fuori. Sì perché don Paolo Farinella ha convocato gli stati generali della sinistra che si oppone alla candidatura ufficiale di Raffaella Paita. Una sorta di ‘ultima chiamata’ per tentare di capire se le tre forze che, con un programma tutto sommato simile, si oppongono alla candidatura di Paita, possono trovare un percorso e, magari, un candidato comune. Tra gli altri sono presenti rappresentanti e attivisti di L’altra Liguria, Verdi, Reteasinistra, Movimento 5 Stelle, Sel, Federazione della Sinistra e Legambiente. Partecipano i consiglieri comunali del M5s Paolo Putti e Stefano de Pietro, del Pd Giampaolo Malatesta e della lista Doria Marianna Pederzolli, Lucio Padovani e Clizia Nicolella ed Enrico Pignone. Presente anche il civatiano Stefano Gaggero.
Alice Salvatore, la candidata alla presidenza della Regione del M5S, non c’è: “Non vado per evitare strumentalizzazioni, perché il movimento non fa alleanze con la sinistra” ha detto questa mattina al presidio del M5S in piazza De Ferrari. In apertura don Farinella dice che “se il M5s si presenta da solo perde. Se ognuno dei partiti si presenta da solo perde, siamo qui per trovare una sintesi e lasciare da parte gli interessi di gruppo o personali e trovare un candidato”. “Se vince la Paita col voto dei fascisti – aggiunge – della destra e con l’aiuto delle mafie il modello potrebbe essere esportato a livello nazionale. Dobbiamo fare in modo che questo non avvenga”.
L’intervento più atteso è quello di Paolo Putti. Accolto da uno scroscio di applausi, Putti, che qualche giorno fa ha chiarito che resterà nel movimento, nonostante l’amarezza per il rifiuto, da parte dello staff della sua proposta di far indicare ai cittadini un candidato forte ed autorevole anche al di fuori del movimento: “Del movimento mi continua a interessare la capacità di parlare trasversalmente ai cittadini e sono qui perché mi interessa avere la lettura del miglior progetto per la mia Regione. Sono entrato nel movimento perché la mia comunità sia consapevole, non per vendere degli slogan. Infatti contrasto con il mio movimento quando tende a fare marketing” spiega Putti. Qualcuno urla “Unisciti a noi”. Lui si limita a un sorriso e prosegue.
“E’ finita per la comunità ligure l’epoca dei trampolini – dice – dove si salta si cade, poi si prova da un trampolino più alto. Credo davvero che come comunità dobbiamo darci una mano assieme mettendoci uno affianco all’altro per affrontare questi trampolini cosicché almeno uno di noi possa salire in cima e volare”
“Però in tutto questo Don Paolo ha detto un’altra cosa molto interessante – conclude il capogruppo a Tursi del M5S – e cioè che l’unico appello fattibile è alla comunità dei liguri, che si faccia un percorso come comunità dei liguri. Se il movimento saprà leggere questa roba bene, altrimenti che il progetto della comunità dei liguri sia più forte e più vincente e la sfida per noi del movimento sarà leggere questa roba, sennò dateci dei calci nel sedere”. Un ultimo, accorato appello, da dentro il m5s, che vale le prossime elezioni regionali.
Il candidato comunque ancora non c’è. “Partiamo dal programma e troviamo il candidato – chiede Don Farinella – alcuni hanno detto no, ma altri han dato disponibilità”. L’assemblea applaude ancora, ma il tempo che resta è davvero poco.