Genova. Il Salone Nautico di Genova rischia di chiudere i battenti. Questo l’allarme lanciato dal Consigliere regionale Matteo Rosso e dal Vice Presidente del Consiglio Comunale di Genova Stefano Balleari che hanno raccolto le preoccupazioni di tanti soprattutto dopo le dichiarazioni del Vice Ministro Carlo Calenda il quale, presentando i Piano da 48 milioni per le “Fiere top”, dichiara che il Governo vuole sostenere la nautica ma che “ è meno ovvio che il punto di riferimento della nautica sia Genova”. Spiegano i due esponenti del centro destra: “ abbiamo deciso di presentare interrogazioni urgenti sia in Regione che in Comune perché la politica locale non può e non deve rimanere ferma di fronte a questo rischio enorme. Perdere il Salone Nautico di Genova significa perdere un indotto sul territorio stimato in oltre 50 milioni di euro all’anno. Il Salone Nautico di Genova non è stato inserito nell’elenco delle Fiere italiane leader e di fronte a questo nessuno scatto di reni e di amor proprio è arrivato da Burlando e soprattutto dalla Paita, che oltre ad essere la moglie del Presidente dell’Autorità Portuale di Genova, è anche candidata della sinistra a correre per la carica di Presidente della regione”.
“E’ bene ricordare – continuano Rosso e Balleari – che il Salone Nautico di Genova rappresenta una manifestazione strategica per oltre 760 aziende con una percentuale importante di aziende del territorio, vista la vocazione della Liguria soprattutto in termini di cantieristica e nautica da diporto. Nel 2014 ha potuto contare in cinque giorni su 109.000 visitatori e 1000 imbarcazioni esposte. Nel mese di giugno del 2014 era ancora indicata dal Ministero dello Sviluppo economico al primo posto tra le manifestazioni destinatarie ma non si capisce né come né perché è stata superata da manifestazioni che non superano i 30 mila visitatori”.
Aggiungono di due consiglieri: “il problema è i 48 milioni pare siano stati suddivisi tra quei quartieri fieristici che hanno maggiormente investito negli ultimi anni anche nelle strutture e nei servizi o che si siano specializzati verticalmente, cosa che è giusto dire questa Regione e questo Comune non hanno fatto per quanto riguarda la Fiera di Genova, con grave danno evidentemente per il nostro territorio. Danni che si stanno paventando con questo tipo di decisioni. Se poi si pensa che il Presidente Burlando avrebbe accolto con favore il progetto ad opera di 3 grandi aziende del settore nautico, Azimut-Benetti, Ferretti e Baglietto al fine di riportare pace in UCINA e la rilanciare la nautica made in Italy, ma che prevede l’eliminazione del Salone di Genova a favore di altre realtà regionali quali Toscana o altre città quali Venezia o Napoli, o addirittura un Salone itinerante, è chiaro che il rischio è quasi diventato una certezza frutto di una politica completamente sbagliata di questo governo regionale e comunale”.
“Non accetteremo però supinamente ed in silenzio questa scellerata decisione. L’attuazione di questo piano di depotenziamento della Liguria e di Genova messo in atto in totale silenzio da parte dei vertici politici locali, magari per incassare vantaggi politici di vario tipo, leggi appoggio Paita nella gara alle primarie, non possiamo tollerare che sia messo in pratica. La politica ligure e genovese ha il dovere morale ed istituzionale di difendere in suoi fiori all’occhiello e per fare questo dobbiamo remare tutti nella stessa direzione”, concludono Rosso e Balleari.