Evasione fiscale

Presidenza Siae, Gino Paoli si dimette: “Ma non ho commesso reati”

Dopo alcuni giorni di riflessione il cantautore lascia la Siae, ma si difende dalle accuse

gino paoli

Genova. Alla fine Gino Paoli si è dimesso. Accusato dalla Procura di Genova di un’evasione fiscale da 800 mila euro, il popolare cantautore ha deciso di lasciare la presidenza della Siae. Lo ha fatto dopo alcuni giorni di riflessione e con una lettera presentata al consiglio di gestione in corso a Milano.

“Alla luce delle vicende che mi hanno coinvolto in questi giorni – si è difeso Paoli – mi preme rivolgermi a voi con cui ho condiviso questo percorso di circa un anno e mezzo di intenso e appassionato lavoro. Ci tengo a dirvi che sono certo dei miei comportamenti e di non aver commesso reati. Con il rispetto assoluto di chi sta doverosamente svolgendo il suo lavoro di indagine, intendo difendere la mia dignità di persona per bene”.

In questi giorni, ha continuato, “assisto purtroppo a prevedibili, per quanto sommarie, strumentalizzazioni, che considero profondamente ingiuste. Quello che non posso proprio permettermi di rischiare, però, è di coinvolgere la Siae in vicende che certamente si chiariranno, ma che sono e devono restare estranee alla Società”.

Gino Paoli verrà interrogato il prossimo 2 marzo. Secondo la Guardia di Finanza, nel 2008 avrebbe portato in Svizzera 2 milioni di euro non scudati e l’evasione fiscale ammonterebbe a circa 800 mila euro, non dichiarati nel 2009. L’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Nicola Piacente, nasce in seguito a verifiche a carico di professionisti legati all’inchiesta su Banca Carige.

“Credo di aver espletato il mio compito di Presidente al massimo delle mie capacità. Sono orgoglioso dei risultati che abbiamo ottenuto insieme, per cui abbiamo combattuto fianco a fianco in battaglie importanti, fino all’ultima in favore dei giovani autori. Rassegno pertanto al presente Consiglio le mie dimissioni irrevocabili – ha concluso – con la Siae saprà continuare la sua missione di tutela della creatività italiana”.

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