Cronaca

Piaggio Aero, lavoratori in Regione: “Tutto fermo su delivery center e verniciatura, unica certezza è la chiusura di Genova”

Piaggio aero e lavoratori Mario Valle: doppia protesta in Regione

Genova. C’è preoccupazione tra i lavoratori genovesi di Piaggio Aero che questa mattina si sono recati in delegazione in consiglio regionale: “A due mesi dall’ultimo incontro in cui ci è stato comunicato che Piaggio aveva perso il lotto di terreno per il delivery center che servirà all’ampliamento di quel che rimane dell’azienda a Genova – spiega Adriano Spallarossa rsu Piaggio Genova – non abbiamo ancora risposte. Non sappiamo se e quali aree prenderà e l’unica certezza che abbiamo è che la produzione a Genova chiuderà definitivamente entro giugno. Abbiamo anche dubbi sulla cabina di verniciatura, che doveva essere rifatta per sostituire quella che deve essere buttata giù per la messa in sicurezza del torrente Chiaravagna. I lavori non partono e l’azienda dice che aspetta i soldi dalla Regione, così il lavoro viene esternalizzato e i lavoratori a partire dalle prossime settimane verranno messi in cassa integrazione”

Il cassa integrazione. Progressivamente a Genova dovrebbero andare in cassa integrazione una sessantina di lavoratori in eccedenza, circa 80-90 esternalizzati che hanno rifiutato il trasferimento volontario alla Laerh e il personale Piaggio che ha rifiutato il trasferimento a Villanova o comunque non fa parte dei piani dell’azienda per un totale di quasi 200 lavoratori genovesi.

“Alla Regione chiediamo un incontro con l’azienda per fare il punto sull’accordo degli 10 giugno – spiega il sindacalista – perché non è possibile che l’unica parte dell’accordo che viene rispettata sia quella che riguarda la cassa integrazione e la chiusura del sito genovese e non quella che concerne lo sviluppo”. Su questo anche la Reigone è chiamata direttamente in causa: “A dicembre Burlando disse che la Regione avrebbe provato tramite Filse a rilevare le aree per dare poi sbocco a nuove attività produttive. Ora, visti i tempi rapidi con cui l’azienda sembra voler liberare le aree, vogliamo sapere se c’è qualcosa di concreto”.

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