Omicidio borzonasca

Omicidio di Borzonasca, otto fermati: in manette anche un capo ultrà del Genoa

Borzonasca. Salgono a otto le persone fermate per l’omicidio di Giovanni Lombardi, il 40enne corriere della droga, ucciso sabato a Borzonasca. Tra questi anche un nome noto, cioè il 51enne Massimo Leopizzi, tra i capi ultrà della tifoseria genoana. Arrestati anche Giacinto Pino, fruttivendolo già noto alle forze dell’ordine, Generoso Ventola, Paolo Saba, Giorgio Cardini.

Lombardi è stato ucciso in macchina con quattro colpi di pistola, tre al torace e uno in faccia, mentre consegnava a Marietto Rossi due chili di cocaina purissima. Poi, Rossi insieme ai due complici Cosimo Salvatore Catalfamo e Mario Umberto Calderoni, avrebbero messo il corpo di Lombardi dentro l’auto e avrebbero cercato di seppellirlo in un terreno privato. Il loro arresto, infatti, è avvenuto in flagranza di reato, mentre stavano cercando di occultare il cadavere, per cui avevano già scavato la fossa. Rossi ha confessato in modo informale davanti ai poliziotti che lo hanno catturato, mentre gli interrogatori si svolgeranno domani.

Nomi noti della criminalità genovese, quindi, uno su tutti proprio Mario Ubaldo Rossi, conosciuto dagli anni ’70 come Marietto. Dietro questo omicidio ci sarebbero ben due inchieste, che secondo gli inquirenti farebbero convergere sul pluripregiudicato reo confesso un traffico di armi e di cocaina.

Intanto dalle intercettazioni telefoniche emerge come la banda stesse preparando alcune rapine a banche e uffici postali. Nelle conversazioni, infatti, si parla, seppur in modo criptato, di sopralluoghi e verifiche in corso per individuare i punti deboli degli obiettivi da colpire. E non mancavano certo di armi: tra quelle trovate molte pistole con la matricola abrasa tra
cui Walther Ppk, una 6,35 con il silenziatore, revolver e colt semiautomatiche oltre a munizioni di vario calibro, un fucile di precisione e un fucile a canne mozze. Inoltre sono stati sequestrati due ordigni artigianali confezionati in scatole di metallo contenente tritolo, miccia a lenta combustione e detonatori da 8 mm in alluminio per gli inneschi. Una delle Walther Ppk cal. 7,65 anche questa con matricola abrasa è stata trovata nella disponibilità proprio di Massimo Leopizzi.

Accertamenti sono in corso anche sul proprietario del terreno a Levaggi. Gli inquirenti vogliono capire se l’uomo faccia parte della rete di complici di Rossi o se il posto sia stato scelto in modo casuale.

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