Genova. “E’ dispiaciuto per questa cosa, per l’immagine che ne esce fuori. Ma lui non ha commesso alcun reato. Mi ha detto che voleva dimettersi dalla presidenza della Siae. Gli ho consigliato di sospendersi in attesa di chiarire tutto”. A spiegarlo è Andrea Vernazza, legale di Gino Paoli, indagato perché secondo la Procura di Genova avrebbe portato in Svizzera due milioni di euro evadendone 800 mila.
L’avvocato si dice sicuro dell’innocenza del suo assistito: “Chiariremo tutto – spiega ancora – L’accusa è infondata. Aveva contattato il commercialista Andrea Vallebuona per riportare i soldi in Italia, quindi per rientrare nella legalità. Non per portarli in Svizzera. Resta comunque da dimostrare che quei soldi siano stati portati nel 2008”.
Intanto le indagini vanno avanti e si apprende che la Guardia di Finanza ha sequestrato materiale cartaceo nella sede delle tre società che farebbero capo al cantautore (la Edizioni musicali senza fine, la Grande Lontra e la Sansa) perquisite ieri.Il materiale deve essere ancora catalogato dagli uomini delle fiamme gialle. Nulla, invece, sarebbe stato portato via dalla casa di Paoli.Il cantautore verrà interrogato il 2 marzo.
Riguardo al suo incarico in Siae Gino Paoli ha convocato per martedì 24 febbraio un consiglio di gestione nel quale esprimerà la sua posizione sulla vicenda che lo vede coinvolto e comunicherà le sue decisioni. La sospensione non è prevista dallo statuto Siae.