Rissa

Escalation di violenza nel carcere di Marassi, nuova rissa: ancora detenuti e poliziotti feriti

Tentati suicidi, agenti feriti e botte

carcere marassi
Foto d'archivio

Genova. “Nelle ultime 36 ore abbiamo registrato una preoccupante escalation di violenza a Marassi. L’altro ieri sera un detenuto al Piano Terra della 6° sezione ha tentato di suicidarsi ed è stato tratto in salvo dall’agente di turno, mentre ieri sera lo stesso detenuto ha tentato nuovamente di suicidarsi ed è stato tratto in salvo dal tempestivo intervento dell’agente di servizio che lo ha letteralmente sollevato per allentare la presa del cappio salvandogli la vita”. A denunciare la situazione è Eugenio Sarno, segretario Uilpa.

“Non bastasse sempre ieri verso le 13 sono venuti alle mani detenuti italiani e detenuti albanesi – prosegue – Nel tentativo di riportare la calma ad averne la peggio è stato un agente della polizia penitenziaria, che ha dovuto ricorrere alle cure mediche in ospedale, dove è stato trasportato con una ambulanza. Questi continui episodi destano allarme e preoccupazione nel sindacato che rileva criticamente le carenze in fatto di sicurezza e la gestione dei detenuti”.

Per il sindacato, pare evidente che il ripetersi di eventi critici denoti un malessere. “Riteniamo che la presenza di 700 detenuti, in luogo dei 450 ospitabili a Marassi, possa essere un fattore scatenante della violenza e dei tentativi di auto soppressione. Proprio per questo – aggiunge il Segretario Generale della UILPA Penitenziari – sollecitiamo la Direzione di Marassi e il Provveditorato della Liguria di mettere in campo soluzioni atte a garantire l’incolumità fisica del personale, di rivedere l’organizzazione del lavoro e, soprattutto, di attenzionare la gestione dei detenuti: a cominciare da collocazioni più omogenee che evitino l’insorgere di conflitti tra etnie”.

In questo 2015 a Marassi si sono già verificate altre risse e qualche giorno fa un detenuto ha ferito un altro con una lametta e nell’occasione anche un agente penitenziario è rimasto seriamente contuso. “Pensiamo che sia ora che l’Amministrazione punti la lente di ingrandimento su Marassi e ne verifichi la situazione. Il personale non può essere abbandonato alla mercè della violenza gratuita. Quanto meno attendiamo interventi immediati ed esemplari per ripristinare ordine, legalità e sicurezza, così come l’Amministrazione ha dato modo di saper fare nell’incresciosa questione che ha visto personale del Corpo sospeso dal servizio per aver postato commenti inopportuni su un social network”, conclude Sarno.

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