La Città Metropolitana di Genova, l’ente che ha sostituito la Provincia, dovrà “dimagrire” e non di poco. Lo prevede la legge Delrio, è ribatido da quella di stabilità e anche dalla circolare emanata a inizio 2015 dal ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia. C’è tempo fino al 31 marzo per adeguarsi e tagliare il 30% del personale totale.
Il Consiglio metropolitano di oggi ha discusso proprio di questo approvando con 14 voti favorevoli e 1 contrario, Gian Piero Pastorino, la delibera che fissa le apposite linee guida.
“Il percorso – spiega Gianluca Buccilli, consigliere metropolitano delegato al personale – nasce da un tavolo di lavoro istituito con la Regione in cui è stato naturalmente incluso anche il sindacato”. La volontà, si assicura a palazzo Doria Spinola, è quella di non lasciare indietro nessuno: “il nostro obiettivo è quello di arrivare alla riduzione del personale senza alcun lavoratore in esubero”.
La soluzione principe finora individuata è quella di trasferire le funzioni, e conseguenti lavoratori addetti, alla Regione Liguria. La Città Metropolitana andrà così a cedere i settori formazione professionale, difesa del suolo, turismo, caccia e pesca, assieme a 143 dipendenti, fra cui 7 dirigenti. Questo passaggio ridurrà di 5,8 milioni annui la spesa del personale, ma non sarà sufficiente. Per questo dovrà esserci anche il ricorso a prepensionamenti e alla messa in mobilità.
Per Gian Piero Pastorino, contrario, quella del Consiglio metropolitano “è una delibera che vorrei digerire molto lentamente e contiene molte incertezze. La legge regionale non chiarisce bene e il Consiglio delle autonomie locali, molto critico, ha finora sospeso il suo giudizio. Vorrei capire bene la pianta organica, dalla Polizia Provinciale chiedono di sapere che fine faranno e vorrei sentire i rappresentanti dei lavoratori di tutto l’ente”.