Una partita vinta dal vento che non ha smesso per 90 minuti. Palle e falli. Un match finito con un gol per parte e tanta rabbia. Preziosi seduto in tribuna ha sbuffato e ringhiato. Ferrero pure con le sue smorfie per un match che voleva vincere a tutti i costi dopo un rinvio di tre giorni.
E’ finita con i rossoblucerchiati che si sono abbracciati solo al primo tempo perché poi la partita più che tecnica ha mostrato solo nervosismo. Gasperini che ha buttato nella mischia Boriello, la Samp che ha tentato il colpo con Eto’0 nell’ultima frazione di gioco. La partita che non ha imboccato la strada giusta né per il Genoa né per il Doria. Apericena finito e facce tirate per tutti.
Sabato la pioggia aveva frenato tutti e sollevato le polemiche per quei teloni che non hanno coperto il rettangolo del Ferraris sotto una tempesta di pioggia e oggi quel vento che ha congelato mani e piedi di giocatori e ultras. Genoa e Samp hanno cercato di scaldare anima e cuore da Nord a Sud per più di 90 minuti. Alla fine le squadre hanno regalato un punto e sono sempre appaiate a 36 punti a sinistra della classifica dietro alle grandi.
Per le due genovesi se ne riparla nel prossimo campionato 2015 – 2016. Il derby ha lasciato solo tanto amaro in bocca per quella rete in più che poteva regalare gioie e dolori da una parte o dall’altra. Gli sfottò sono rimandati alla prossima stracittadina.
Il derby, a Genova e dintorni, si respira però praticamente tutto l’anno: balconi imbaditi di bandiere rossoblu e blucerchiate da Cornigliano a Bogliasco, da Staglieno fino a Masone. I vessilli sventolano tutto l’anno, anche quando in estate i fili d’erba del Ferraris riposano dopo essere stati calpestati tutto l’anno dai tacchetti e spazzolati da tempeste di vento e d’acqua come oggi e sabato.
Gradinata Nord e Gradinata Sud si ritrovano insieme solo due volte l’anno, all’andata e al ritorno. E anche questa sera i tifosi hanno regalato emozioni allo stadio per chi ha partecipato alla grande festa di Genova, a casa per chi ë rimasto incollato sul divano ad assistere al match che ha scritto un’altra pagina nella storia del calcio.
Giò Barbera
