Genova. Fumata nera questo pomeriggio nella sede della Regione Liguria dove si è svolto con due tavoli separati il vertice sulla vertenza di Costa Crociere. L’azienda ha confermato il trasferimento di 4 dipartimenti per un totale di 161 dipendenti, anche se di numeri ufficialmente non ne sono stati fatti.
“Di numeri l’azienda vuole trattare direttamente con i sindacati e ha chiesto un nuovo incontro nella sede di Confitarma per questo mercoledì” ha spiegato il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando.
“Noi siamo qui a disposizione – ha aggiunto il governatore di fronte ai volti attoniti dei lavoratori presenti all’incontro sindacale – per lavorare insieme a voi al fine di minimizzare le ricadute in termini di impatto per i lavoratori”. Il presidente Burlando ha poi spiegato la difficoltà a convocare un incontro con Costa “che evidentemente non intende rilevante il ruolo delle istituzioni”.
Lo strumento giuridico è la cessione di ramo d’azienda: “La procedura non è formalmente ancora stata avviata e l’azienda ha ribadito che non si tratta del primo step di un progetto più ampio”.
Negativa, e non poteva essere altrimenti, la reazione dei sindacati: “Come è possibile coniugare le dichiarazioni fatte da Costa circa nuovi investimenti a Genova e il fatto che ci sia una riduzione di 161 posti di lavoro? I trasferimenti non ci vedranno mai d’accordo” dice Giacomo Santoro, Filt Cgil.
“Quando dovremo trattare di numeri e ammortizzatori, verremo da voi, ma oggi il punto è un altro: vorremmo capire se la politica è consapevole del fatto che questa riduzione significa un danno per la città e la nazione tutta” spiega il collega della Fit Cisl Massimo Proglio.
Domani i lavoratori alle 11.30 terranno un’assemblea sindacale dove verrà deciso se i sindacati mercoledì andranno o meno all’incontro con l’azienda: “Se però domani decideremo che si avvierà quel percorso, è chiaro che non ci deve essere nessun esubero. Chi non potrà andare ad Amburgo perché ha famiglia o altri problemi, deve essere tutelato. E su questo le istituzioni non possono lasciarci soli. Dobbiamo concordare incontri periodici per riferire a voi quello che accade”.
Un lavoratore interviene per illustrare alla Regione alcuni numeri che riflettono quelle che saranno le pesanti ripercussioni anche sull’indotto: “i quattro dipartimenti che Costa Crociere vuole trasferire lavorano con 1392 fornitori tecnici italiani di cui 386 in Liguria e di cui 352 sul territorio di Genova”. Da aprile questo indotto non sarà più italiano e genovese, ma tedesco.