Bragno. Domenica sera abbiamo paragonato Cristian Cattardico a Capitan Jack Sparrow, il personaggio interpretato da Johnny Depp nella saga cinematografica “Pirata dei Caraibi”, dopo che un suo goal aveva affondato il Varazze, regalando ad un Bragno in difficoltà un bottino di tre punti, che valgono quanto uno scrigno colmo di dobloni d’oro per il team della Val Bormida.
Cattardico è un classe ’77, ma è ancora uno dei migliori attaccanti che calcano i campi liguri, con un curriculum ricco di squadre importanti, partendo dalle giovanili di Sampdoria e Savona (che l’ha fatto esordire in Serie D), poi Albenga, Vado, Finale, Sestrese, Sammargheritese, Arenzano.
E se non bastassero le firme d’autore sulle valanghe di goal, v’è da tener presente che tesserare Cattardico, equivale a mettere nello spogliatoio un talismano (in persiano “telsaman”, vale a dire figura magica), come attestano le vittorie del campionato di Promozione dell’Albenga, di quello d’Eccellenza del Vado e del Borgorosso Arenzano di mister Fabio Fossati.
Ma torniamo al presente… il goal al Varazze, non solo ha vietato l’allungo a Suetta e compagni, ma ha regalato tre punti pesanti, in chiave salvezza, ad un Bragno, che pur era partito con tutt’altri obiettivi…
“Vero, – concorda Cattardico – la nostra è una squadra con tanti elementi di qualità, ma per mille motivi non siamo riusciti ad esprimerci adeguatamente e questo ha condizionato pesantemente il nostro torneo. Nella partita di domenica abbiamo saputo scegliere la strada giusta, in un crocevia del campionato, che poteva portarci agli inferi. Guai se avessimo sbagliato partita”.
Giovedì 26 febbraio, arriva al “Ponzo” il Cogoleto, che sta peggio di voi in graduatoria… è fuori di dubbio che entrambe le squadre dovranno puntare alla vittoria…
“E’ la partita ‘clou’ della stagione, vincerla significherebbe allontanarsi un poco dalla zona minata. E tre giorni dopo affronteremo, sempre in casa, il Serra Riccò… ecco sei punti in due gare sarebbero un bottino da veri pirati”.
Vuoi spiegare, a chi legge, per quale motivo, in una sorta di dottor Jekyll e mister Hyde, il Bragno viaggia ad un ritmo d’alta classifica al “Ponzo” (5 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte), mentre è da retrocessione sparata in trasferta?
“All’interno dello spogliatoio spesso ci facciamo noi stessi questa domanda… senza risposta. Tra di noi ci sono elementi di spessore ed esperienza, come Marotta, il portiere Binello, Ognjanovic, Bottinelli… gente che ha giocato centinaia di partite, eppure, fuori dalla Val Bormida, stentiamo, lo dicono i risultati (ndr, 2 vittorie, 9 sconfitte, 5 reti segnate, contro 23 subite)… e non solo da quest’anno. In Valle, si dice che per un bormidese è difficile oltrepassare la galleria del Colle di Cadibona… forse c’è un fondo di verità”.
In tutti questi anni di carriera, ogni volta che ti appresti a calciare una punizione, gli avversari fanno i debiti scongiuri…
“Ho fatto tanti goal su calcio piazzato, specialità che oltre ad essere nel mio DNA calcistico, ho curato – e curo – nei minimi particolari, cercando di perfezionare il gesto tecnico; ad inizio carriera calciavo sempre ‘a giro’, col passare degli anni ho migliorato l’esecuzione, usando anche la potenza. Ho avuto la fortuna di avere come compagno di squadra, nel Savona, Patrick Panucci, autentico maestro nei tiri da fermo”.
E restando nel campo dei docenti del gioco del calcio, “mastro” Cusimano, Leo per gli amici, che allenò Cattardico nei Giovanissimi del Savona, su di lui espresse in un’intervista queste parole: “Un ragazzo d’oro, fortissimo tecnicamente, disposto al sacrificio e con tanta voglia d’imparare; l’anno successivo andò alla Sampdoria e ne fui felicissimo, per me avrebbe meritato di calcare palcoscenici ancor più importanti”.
Insomma un perfetto corsaro, che lotta per vincere…