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Calcio: “Cinque domande” a Pinuccio Ferrando, consigliere Figc e team manager delle rappresentative giovanili regionali liguri

Pinuccio Ferrando

Genova Pra’. Pinuccio Ferrando, la cui vita lavorativa si svolge – quale consulente – nel settore commerciale finanziario, è il personaggio che incontriamo sulle “tribunette” del campo sportivo di Pra’, seduto al nostro fianco ad assistere alla partita Praese-Cella.

L’impianto porta il nome del compianto Giovanni Battista Ferrando, “Baciccia” per gli amici (padre del manager), che gli ha trasmesso tanti valori, compreso l’amore verso il “pianeta” Praese, del quale è il primo tifoso.

E’ “Baciccia” il carismatico leader, che – nel 1945 – con un gruppo di amici, dà vita all’Edera Pra’ ed è sempre lui (dopo una vita in veste di giocatore, allenatore, presidente) che nel ’91 crea un magnete attrattivo fra le due forze cittadine (Edera e Pra’ Folgore), al punto da giungere alla fusione, con l’assunzione della denominazione di ASD Praese 1945.

Un personaggio “sopra le righe”, non a caso insignito della stella d’oro del Coni per meriti sportivi, “Baciccia” Ferrando si è sempre distinto per il rispetto dell’avversario, l’innata sportività, la passione genuina, la competenza, la stima verso tutti coloro che hanno indossato i colori praesi. Può testimoniarlo chi scrive, per aver lavorato con lui, ricordandone le capacità dirigenziali, abbinate a un “savoir-faire” che trasmetteva un caldo senso paterno.

Difficile seguire le orme di cotanto padre, ma Pinuccio Ferrando ci sta riuscendo! Da 12 anni ricopre la carica di consigliere del Comitato Regionale Ligure della Federazione Italiana Gioco Calcio, svolgendo anche il ruolo di team manager, nonché coordinatore dell’attività delle rappresentative regionali del settore giovanile delle categorie Giovanissimi, Allievi, Juniores.

Un impegno non da poco, come pianifichi l’operato del gruppo che coordini?

“Si, è un onere che richiede tempo e lavoro, ma nel contempo è gratificante, anche per il rapporto che s’instaura con i colleghi e per i tanti giovani con cui si ha a che fare.

Per ogni categoria, sono tre le figure presenti: un allenatore, un assistente tecnico e un dirigente responsabile. Nei ‘Giovanissimi’ il mister è l’ex genoano Manetti, Zito è l’assistente tecnico, Puggioni il dirigente, mentre negli ‘Allievi’ il trainer è lo spezzino Tonelli, coadiuvato da Vaccarezza sul campo e da Santino Bruzzo come figura dirigenziale. L’esperto Andreani ricopre la figura di mister degli ‘Juniores’, aiutato da Rusca sul piano tecnico e dal sottoscritto”.

Come si sviluppa il vostro lavoro?

“Dopo che lo staff tecnico ha visionato svariate partite dei campionati giovanili (ndr, e qui Ferrando ci tiene a ringraziare le società per la collaborazione), si passa alla selezione, grazie a stage di lavoro, necessari per l’affiatamento tecnico/tattico e per la coesione del gruppo”.

Dove si svolgono in questa stagione le finali nazionali?

“Mentre lo scorso anno andammo in Friuli, a Lignano Sabbiadoro, quest’anno, nel mese di giugno, saremo impegnati in Lombardia (a Bergamo, Brescia e Milano, in tutte e tre le categorie) e ci troveremo di fronte Calabria, Sicilia e Campania, con la sola vincente del quadrangolare che andrà avanti nella competizione”.

Difficilmente la Liguria riesce a primeggiare, perché?

“La nostra è una piccola regione, il bacino d’utenza (e quindi di selezione) è inferiore a quello di realtà come Lombardia e Piemonte… per non parlare, poi, delle infrastrutture che altri hanno a disposizione”.

Per l’ultima domanda, non si può non tornare alla Praese… quando potremo vederla di nuovo nel suo habitat naturale, il campionato di Promozione?

“Sono tempi difficili per chi deve gestire una società sportiva, la politica della Praese è quella di valorizzare le potenzialità del settore giovanile, vero fiore all’occhiello… basti pensare che dalla prima squadra alla ‘Scuola calcio’ ed ai ‘Primi calci’, sono ben venti le formazioni allestite dalla società. Nell’ultima gara di campionato, quasi tutti i giocatori scesi in campo provenivano dalla ‘cantera’ giovanile, ma in futuro, oltre a crescere e migliorare, sarà fondamentale trovare qualche aiuto economico, se si vuole tornare a confrontarsi in categorie superiori”.

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