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Calcio: “Cinque domande” a Fabio Fossati, il mister genovese che sta facendo volare il Casale

fossati

Arenzano. Vola il Casale, nel campionato di Eccellenza piemontese, girone B, vincendo in maniera perentoria (3-1) sul terreno della capolista Pinerolo, grazie alla doppietta di Daniele Di Gennaro e a una rete segnata da Jacopo Zenga, figlio d’arte (il padre Walter è stato il portiere di Inter, Sampdoria e Nazionale).

Questa vittoria consente ai nero-stellati del presidente Luigi Appierto e dell’A.D. Giuseppe Coppo (terzi in classifica) di ridurre lo svantaggio a soli tre punti dal Pinerolo stesso e a uno dal Cavour, che però deve recuperare una gara.

Merito di questi risultati è – senza ombra di dubbio – del tecnico genovese di nascita e arenzanese d’adozione, Fabio Fossati, che alla guida dei piemontesi ha ottenuto la sesta vittoria in altrettanti incontri disputati, con 18 reti messe a segno e solo tre subite, tanto che la difesa è la migliore del torneo.

Arrivato a dicembre, in sostituzione di Michele Del Vecchio, Fossati ha dato un’impronta nuova, basata su una mentalità propositiva, al gioco del Casale, ora in piena lotta, grazie a questa trasformazione, per salire in serie D, palcoscenico più consono alla storia ed al blasone del sodalizio piemontese, che – ricordiamolo – nel 1914 si laureò Campione d’Italia.

Possiamo dire che la vittoria di Pinerolo rappresenta la svolta del vostro torneo ?

“La vittoria sul campo della capolista costituisce un segnale importante, che ci farà prendere consapevolezza dei nostri mezzi, dando ‘verve’ a legittime aspirazioni; col Pinerolo ce la siamo giocata a viso aperto – inizia Fossati – sapendo di dover concedere qualcosa alla bravura degli avversari, ma convinti anche delle nostre capacità. Abbiamo vinto meritatamente, per la qualità del gioco, ma anche alla mentalità da ‘grande’ squadra con cui siamo scesi in campo. Questo ci ha permesso di gestire la partita nei momenti difficili, soprattutto nel finale del primo tempo. E’ la vittoria di un gruppo, cresciuto partita dopo partita, che vuole giocarsi il campionato, sino all’ultimo secondo a disposizione”.

Hai sempre detto che la Serie D era tua ‘prima’ scelta, come ma hai accettato Casale, piazza nobilissima, ma pur sempre in Eccellenza?

“Quando una società come il Casale ti chiama, non c’è categoria che tenga – afferma Fossati – qui un allenatore trova quanto di meglio possa sperare : una società favolosa, un ambiente ideale per fare del calcio vero. La cultura sportiva, il progetto di crescere attraverso la creazione di un centro sportivo tutto del Casale, con infrastrutture che possano essere utili, dai primi calci alla squadra maggiore… che volere di più ?”.

Subentrando a dicembre, quali difficoltà hai incontrato e quali sono i segreti di questa spumeggiante squadra ?

“Ovviamente è più semplice, se si può ‘prendere il timone’ a inizio preparazione estiva, perché il fatto consente di veder crescere, lavorando, la propria creatura, mentre è chiaro che, subentrando ad altri, tutto può diventare più complicato.

Non ho avuto problemi d’inserimento, perché mi è stato concesso sin da subito, grazie a tutto l’ambiente ed ai giocatori in particolare, di portare avanti il mio pensiero calcistico. La ‘mia’ squadra deve essere strutturata in una precisa maniera, con determinate idee, che non snaturo mai, al di là dell’importanza degli interpreti. Il fatto, di aver vinto sei partite su sei, ha galvanizzato tutti. L’acquisto di giocatori come Di Gennaro, Ghigliazza, il ’94 Buso, prelevato dall’Acqui e Granieri dall’Albese, hanno alzato la qualità già buona della squadra, che è migliorata nell’equilibrio tra la fase difensiva e quella offensiva. E poi, premesso che la società che non fa mancare nulla, i tifosi stanno tornando in buon numero a seguirci, sia al ‘Natal Palli’ (ndr, mitico terreno di gioco, inaugurato nel lontano 1919), sia in trasferta. Ad esempio, a Pinerolo, una gradinata era occupata dai nostri supporter, che ci hanno incitato per tutta la gara”.

Quanto sono importanti alcuni tuoi fedelissimi come Silvestri e Ghigliazza ?

“Silvestri, con me nel Borgorosso Arenzano, ho avuto la fortuna di ritrovarlo, Ghigliazza (ndr, varazzino doc) ha giocato con me ad Arenzano, Asti e Sestri Levante; c’è anche Marianini, classe ’92, che ho allenato ad Asti. In effetti, avere giocatori che hanno cognizione dei dettami del mister è importante, perché ne conoscono il ‘credo’ calcistico e facilitano la trasmissione agli altri; certo che sono poi le prestazioni in campo quelle che contano, al di là della stima reciproca”.

Che differenze hai trovato nell’allenare in Piemonte ed in Liguria ?

“Casale, per me, rappresenta il top; è una piazza ambiziosa, i risultati finora ottenuti sono il frutto del lavoro svolto e ne andiamo fieri. Restando in Piemonte, a dire il vero, mi sono trovato bene anche ad Asti, ma qui… siamo a Casale, storia e presente parlano a chiare lettere ! In Liguria, purtroppo e per mille ragioni, non solo economiche, non si viaggia con lo stesso passo”.

Concludiamo con la citazione della formazione dei nero-stellati vittoriosi a Pinerolo : Castagnone, Benelkhaidir, Buso, Mazzucco, Silvestri, Balzo, Kerroumi, Ghigliazza, Zenga, Di Gennaro, Russo. A disposizione: Portaluppi, Molica Nardo, Priolo, Canonico, Granieri, Germano, Pavesi.

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