Liguria. Lo scorso 31 dicembre è scaduto il contratto di servizio ferroviario tra Trenitalia e Regione Liguria e ad oggi il servizio viene garantito da una proroga di 6 mesi. “Allo scadere di tale termine non si comprende quale sarà la posizione di Trenitalia, che non sembra intenzionata ad accettare un nuovo affidamento se le condizioni proposte non le consentiranno un adeguato margine di utile – dichiarano Laura Andrei, Responsabile Filt Cgil Liguria per attività ferroviarie e Camillo Costanzo, Segretario Generale Filt Cgil LiguriaLe – trattative si trascinano da mesi lasciando nella totale incertezza i lavoratori della Direzione Regionale Liguria di Trenitalia”.
I nodi da sciogliere restano la durata e il valore, “ma appare ormai chiaro che la possibilità prevista dalla legge regionale 33/2013 ossia di affidare tramite gara a un unico operatore tutto il servizio di trasporto pubblico locale, sia su ferro che su gomma, al fine di risparmiare efficientando il servizio, sia stata abbandonata. Oltre al servizio, questa attesa blocca anche l’attività sindacale – proseguono – E’ impossibile capire quali e quante biglietterie resteranno aperte, gli appalti sulle pulizie continuano a perdere posti di lavoro e inoltre la Società, in assenza di garanzie sul futuro, ha scelto di ridimensionare gli organici e di non procedere a nuove assunzioni nemmeno su quelle attività che attualmente soffrono per reali carenze d’organico: la manutenzione rotabili e il personale viaggiante”.
Il sindacato ha chiesto a Trenitalia di fermare le trattative di riorganizzazione in attesa di comprendere quanto e quale lavoro è previsto per i prossimi mesi alla luce del rinnovo del contratto di servizio. “L’arrivo dei treni Vivalto concordati nel 2009, ad esempio, cambia notevolmente le necessità manutentive, che si riducono quando i contratti di acquisto prevedono anche la manutenzione esterna. L’introduzione dei nuovi materiali richiede fra le altre cose una specifica formazione degli operai per la continua introduzione di nuove tecnologie. La carenza di operai ha però impedito di procedere alla formazione necessaria al ricambio generazionale, mettendo a rischio anche la regolarità del servizio quando troppe carrozze restano ferme perché mancano gli elettricisti o i meccanici necessari a riparare i diversi tipi di guasti di vetture che per la loro età necessitano di continua manutenzione”, dichiarano ancora i sindacalisti.
“La confusione più grande riguarda però il destino delle officine. Trenitalia negli ultimi anni ha ripetutamente cambiato progetto circa la collocazione dei suoi siti di manutenzione, senza mai chiarire quali saranno le attività da svolgervi mettendo a rischio siti come quello di Piazza Giusti a Genova. E infine è di questi giorni la notizia che la Liguria potrebbe anche essere vittima di nuovi tagli al servizio a seguito della ridefinizione del contratto di servizio fra il Ministero dei trasporti e Trenitalia per i treni a lunga percorrenza. Sembra infatti siano a rischio le quattro coppie di intercity che collegano giornalmente Genova a Torino. Oltre al grave disagio per l’utenza, un loro taglio produrrebbe nuovi esuberi fra i lavoratori degli appalti che non sarebbe più possibile gestire solo con gli ammortizzatori sociali e la necessità di ricollocare internamente decine di lavoratori dipendenti di Trenitalia che resterebbero senza attività. In questo contesto l’assenza di qualsiasi intervento delle istituzioni locali nell’interlocuzione fra ministero dei trasporti e Trenitalia continua a ridimensionare il servizio ferroviario in Liguria”, concludono.