Rapallo. E’ancora avvolta nel mistero la morte di Giorgio Chino, 24enne di Rapallo, deceduto questa notte in mare a largo di Zoagli, mentre l’amico, con cui condivideva l’appartamento, e che con lui aveva rubato un gozzo alla società Asvem, è riuscito a raggiungere la riva e a salvarsi.
Sarà dunque l’autopsia a chiarire dubbi e cause della tragedia: il giovane potrebbe essere morto per annegamento, ipotermia o crisi cardiaca. Ma il 24enne soffriva di epilessia e una improvvisa crisi potrebbe avere contribuito alla morte.
Secondo quanto si apprende i due avrebbero rubato l’imbarcazione ma un’avaria al motore li avrebbe poi costretti a tuffarsi in acqua con l’intento di raggiungere la costa e nascondere il furto. In quel momento si sarebbe consumata la tragedia: nonostante il salvagente, la corrente spingeva a largo e Giorgio Chino, per più di un’ora in acqua, non ce l’ha fatta. Intorno alle 5.30, infatti, davanti alla scogliera di Zoagli, alcuni residenti hanno sentito grida di aiuto provenire dal mare e hanno lanciato l’allarme.
E’ stato un peschereccio ad avvistare il corpo e ad avvisare la guardia costiera, giunta sul posto stamani pochi minuti dopo le 8. Il ragazzo è stato trovato con indosso un maglione e un salvagente.
L’amico invece aveva raggiunto riva a nuoto e successivamente la loro abitazione a Rapallo. Lì lo hanno trovato i carabinieri. Il giovane è stato interrogato congiuntamente dei militari e della Guardia Costiera: non sono ancora chiari né il perché del furto, né le intenzioni dei due. L’autopsia, il cui incarico dovrebbe essere affidato domani al medico legale, fornirà elementi utili per definire la posizione del superstite, che potrebbe rischiare anche l’imputazione di omissione di soccorso.
La procura di Genova ha aperto un fascicolo per furto dell’imbarcazione e per abbandono di persona incapace a carico dell’amico che si trovava con Giorgio Chino, il giovane morto al largo di Zoagli, nel levante ligure.