Genova. Un esposto in Procura per possibile reato di omissione in atti d’ufficio da parte dell’Autorità Portuale per il mancato rilascio di una serie di documenti richiesti.
Lo ha presentato Adele Chiello, la madre di Giuseppe Tusa, una delle nove vittime della tragedia di Molo Giano, assistita dall’avvocato Goffredo D’Antona di Catania.
“La richiesta di documentazione era finalizzata a verificare anche la scelta dell’ubicazione della Torre – si legge nell’esposto – Questa veniva costruita proprio sul bordo del molo, senza alcuna ‘difesa’ quali frangiflutti o altro. Anche le dimensioni e le modalità di costruzione andavano adeguatamente valutate”.
Viene spiegato che tra i documenti richiesti, sia in luglio sia in novembre 2014 da Adele Chiello tramite l’avvocato D’Antona, figurano “la planimetria dell’intero porto di Genova e del nuovo Piano Regolatore portuale redatto dall’A.P., la relazione tecnica allegata in cui si evidenzia e giustifica la posizione della Torre Controllo piloti alla testata del molo, il voto di approvazione del PRP da parte del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e il progetto esecutivo strutturale della
torre. Entrambe le richieste – è affermato nell’esposto – sono rimaste senza alcuna risposta. Ne’ sono state comunicate le
ragioni del suo ritardo”. E viene precisato: “La richiesta non era né pretestuosa né irragionevole ma, come espressamente
indicato, finalizzata al compimento di indagini difensive”.