Politica

Spostamento ad Amburgo di Costa Crociere, Rosso, Rixi e Ballerari: “Ordine del giorno urgente, siamo con i lavoratori”

costa crociere

Genova. “Siamo dalla parte dei lavoratori di Costa che ieri come un pesante macigno hanno dovuto prendere atto della decisione di Costa Crociere di trasferire da Genova ad Amburgo 4 dipartimenti, che oggi occupano 161 dipendenti. Non possiamo permettere che Genova e la Liguria perdano una parte così rilevante di un’azienda tanto importante e non possiamo consentire che si perda altra professionalità. Per questo abbiamo deciso di presentare un ordine del giorno, che porteremo all’attenzione del consiglio regionale e del consiglio comunale di Genova, per esprimere profonda preoccupazione rispetto a questa pesante decisione e per sollecitare l’intervento da parte della Giunta regionale e del sindaco sui vertici della società per capire se ci sono i margini per fare in modo che l’azienda ritorni sui propri passi”.

Così hanno dichiarato i consiglieri regionali di centro destra Matteo Rosso ed Edoardo Rixi insieme al vice presidente del Consiglio comunale di Genova Stefano Balleari. “Stiamo parlando – spiegano – di una delle aziende storiche di Genova e della Liguria. Non possiamo sottostare passivamente a questo tipo di decisione. Per tale motivo inoltre a breve attiveremo un giro di consultazioni per ascoltare i sindacati e i vertici dell’azienda. Genova deve rilanciare il suo tessuto economico e produttivo e per farlo ha bisogno di tutte le energie a disposizione a partire dalle aziende storiche del territorio tra le quali vi è la Costa Crociere”.

“Oltre al confronto con l’azienda – ha aggiunto Rixi – è necessario anche un intervento deciso delle istituzioni in tema di attrattività turistica della nostra regione e in generale del nostro Paese intercettando i mercati più vivaci. Oggi i vertici di Costa dicono di voler puntare sul bacino asiatico: noi come Lega sono mesi che diciamo che l’Italia deve finirla con l’ostracismo verso Mosca che costa milioni di perdite alle nostre aziende. Pensiamo alla Liguria: perdere il turismo russo significa perdere 65 mila arrivi annuali, in crescita del 300% nel 2013”.

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