Liguria. Seggi aperti, una pesantissima denuncia di “irregolarita”, uno scontro che non accenna a placarsi. Le primarie del centrosinistra in Liguria sono anche questo.
Questa mattina a La Spezia si sono registrati momenti di tensione quando una quindicina di persone di nazionalità cinese, alcune senza i documenti in regola e la situazione è degenerata quando alcuni militanti del Pd hanno notato il flash di una fotocamera all’interno di una cabina elettorale. Un episodio che va di pari passo con le voci che vogliono le comunità ecuadoriane e marocchine “irregimentate” in più luoghi della regione per garantire la partecipazione al voto e il sostegno a questo o quel candidato.
A metterci “il carico” è però Sergio Cofferati, le cui dichiarazioni vanno oltre le voci. “Mi sono stati segnalati – spiega – numerosissimi casi di violazione esplicita delle regole. L’inquinamento è in corso, molto pesante e non solo per i voti della destra ma con il voto organizzato di intere etnie, come quella cinese alla Spezia e quella marocchina a ponente. Quello che temevamo si sta verificando in misura ancora più consistente di quella che avevo segnalato come un pericolo. Prendiamo nota di tutto e segnaleremo alla commissione di garanzia e anche alla segreteria nazionale del partito. E’ inimmaginabile quello che sta succedendo in queste ore in Liguria”.
Frasi che non trovano impreparata la grande sfidante Raffaella Paita. “A me – risponde – è giunta voce che la comunità marocchina di La Spezia voti per Cofferati, non so se i cinesi votino per me, ma considero tutto ciò come una vicenda assolutamente normale”.
“Stiamo parlando – attacca duramente Paita – di cittadini che pagano le tasse e chiedono di poter scegliere il candidato di centrosinistra come tutti gli altri. Io non faccio distinzioni etniche e spero non le faccia neanche Cofferati”.
“Io sono per l’integrazione e spero che lo sia anche Cofferati, visto che continua a proclamarsi di sinistra. Forse ora si capisce chi lo è veramente”.