Politica

Primarie centrosinistra, Tovo ‘il terzo incomodo’: “Non sarò ingrediente di un minestrone indigesto”

Genova. “Sarebbe stata una campagna elettorale di qualità se ci fossimo confrontati sui programmi. C’è stato invece solo un grande litigio degno di Forum”. Massimiliano Tovo, 43 anni, ex Udc e oggi candidato indipendente sostenuto dal Centro democratico alle primarie del centrosinistra, commenta con ironia la campagna elettorale che sta per concludersi. Il “terzo incomodo”, come si definisce lui stesso, è conscio che i voti che prenderà non gli consentiranno di arrivare davanti a Raffaella Paita e a Sergio Cofferati, ma potrebbero invece sottrarre qualche volto ‘decisivo’ per uno o per l’altra.

Ma Tovo ha firmato un’intesa, ha raccolto le firme e, anche se i due ‘big’ hanno fatto di tutto per escluderlo dal confronto e dal dibattito (al contrario di quanto prevedeva il patto di coalizione non c’è stato nessun confronto a tre), ora vuole arrivare fino in fondo con il suo programma. I punti principali? “Una rivalutazione dell’entroterra – racconta – che rappresenta il 25% dell’economia ligure e sta soffrendo sia per la crisi economica sia per il dissesto idrogeologico. Poi il contrasto al dissesto che è oggi una vera catastrofe. Bisogna accedere ai circa 10 miliardi di fondi europei non utilizzati nel periodo 2007-2013 con cui si potrebbe costruire un piano strategico nazionale come quello fatto per il Vesuvio per prevenire altri disastri. Infine il rafforzamento del binomio cultura-turismo e innovazione tecnologica per creare nuovi posti di lavoro per i giovani e non solo”.

Finora abbastanza ignorato anche dai media (“Rispetto le scelte editoriali – dice lui – ma oggettivamente c’è stata una censura a livello di informazione sulla mia candidatura”) Tovo giudica la sua campagna elettorale “positiva per quanto riguarda l’incontro con la gente che ha voglia soprattutto di essere ascoltata e non di ascoltare delle promesse”. “Negativa” è stata invece “la mancanza di un confronto diretto sui programmi e la ‘caccia’ a destra e non nel centrosinistra”.

Per questo ribadisce la sua appartenenza a uno schieramento ben preciso: “Io mi sono candidato in una coalizione di centrosinistra e il mio bacino di riferimento sono i potenziali elettori del centrosinistra. Non abbiamo bisogno di inquinamenti che derivano dal centrodestra. Il centrodestra deve pensare a un’alternativa credibile per rendere democratiche le prossime elezioni a maggio e non a confondere le acque sulla sponda del centrosinistra”.

E su quello che accadrà da domenica sera quando, ricorsi e polemiche a parte, il centro sinistra avrà il suo candidato alla presidenza della Regione Liguria Tovo chiarisce: “Ho sottoscritto un protocollo d’intesa in cui mi impegno a sostenere il candidato vincente. Mi chiedo però se chi vincerà l’11 gennaio sarà pronto ad accettare questo aiuto. Sicuramente non sono disponibile a essere un ingrediente di un minestrone indigesto”

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