Genova. Lo scorso 12 dicembre il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto in materia di proroga dei termini di pagamento dell’IMU per i terreni agricoli montani. Un comunicato stampa dello stesso CdM ha poi informato che la scadenza del versamento era procrastinata dal 16 dicembre al 26 gennaio per i terreni non più esenti ai sensi del decreto interministeriale del 28 novembre, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 284 del 6 dicembre scorso, recante la nuova delimitazione di esenzione e la determinazione dell’imposta.
In merito, hanno deciso di far sentire la propria voce Coldiretti Genova e Coldiretti La Spezia, scrivendo ai sindaci dei Comuni delle province genovese e spezzina. “Riteniamo inaccettabile la scelta di far pagare la tassa in base dell’altitudine della sede comunale, inducendo ad una disparità di trattamento tra comuni confinanti. – spiegano congiuntamente Germano Gadina (Presidente Coldiretti Genova), Michele Menoni (Presidente Coldiretti La Spezia) e Domenico Pautasso (Direttore Coldiretti Genova e La Spezia) – Inoltre, sottolineiamo quanto sia fondamentale per le imprese agricole aver ottenuto una differenziazione dell’imposta a favore degli imprenditori professionali e coltivatori diretti iscritti nella relativa gestione previdenziale, e come gli stessi debbano continuare a godere, anche nelle zone svantaggiate, a qualunque livello di altimetria, dell’esenzione dall’IMU”. Altra basilare premessa di Gadina, Menoni e Pautasso è che “la redditività dei terreni delle due province non è paragonabile alla redditività di terreni collinari di altre realtà nazionali, i quali risultano essere decisamente più pregiati per estensione e tipologia di coltivazione”.
Cosa chiedono Coldiretti Genova e Coldiretti La Spezia ai primi cittadini? “Innanzitutto, che le Amministrazioni Comunali procedano a deliberare affinché non si proceda all’applicazione di interessi e sanzioni in caso di ritardato pagamento, rispetto alla proroga del 26 gennaio, come previsto dallo Statuto del Contribuente, e precisamente all’art. 10 della legge 27/7/2000 n. 12, e come inoltre suggerito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze con risoluzione n.1 del 23 giugno 2014. Una richiesta che arriva anche perché “in queste ore – si legge nella missiva – sono in discussioni a livello governativo provvedimenti che potrebbero modificare l’attuale impostazione”. Infine, l’organizzazione chiede ai sindaci spezzini e genovesi che sia adottato uno specifico provvedimento deliberativo dell’aliquota sui terreni agricoli nella misura dello 0,46%, determinata detraendo 0,3 punti percentuali all’aliquota base dello 0,76%, come previsto dalla norma”.