Genova. “No ai soldi per opere costosissime, inutili e dannose. Sì ai soldi ai negozi alluvionati, alle imprese in ginocchio, ai cittadini senza casa e senza lavoro, alle opere contro il dissesto, alla manutenzione dei terreni e dei rivi. No alla Gronda, no a chi la sostiene”.
Queste le parole contenute nei manifesti che da oggi appariranno sui muri di Genova, affissi dal gruppo della Federazione della Sinistra in consiglio comunale per dire “no” alla costruzione della Gronda autostradale di Ponente. I manifesti raffigurano un viadotto autostradale che si trasforma in cascata distruggendo case e terreni.
Oggi, infatti, è il giorno dell’ultima commissione a Palazzo Tursi in cui verrà discussa la delibera della giunta Doria sulla partecipazione del Comune alla Conferenza dei Servizi per la costruzione della grande opera, che sarà portata al voto del consiglio comunale il 13 gennaio, dieci giorni prima della Conferenza dei Servizi (23 gennaio).
La Gronda di Ponente è un nuovo tratto autostradale a due corsie per senso di marcia in larga parte in galleria, che rappresenta il raddoppio dell’esistente A10 nel tratto di attraversamento del Comune di Genova dalla Val Polcevera fino all’abitato di Vesima. Un’opera da oltre 3 miliardi di euro.