Liguria. Ventisette tentati suicidi, 275 casi di autolesionismo, 230 ricoveri urgenti in ospedale e due decessi per cause naturali.
E’ il bilancio a tinte fosche dell’anno appena trascorso nelle carceri liguri, reso noto dal Sappe. Ma, spiega il sindacato, il 2015 non si preannuncia sotto i migliori auspici: in soli dieci giorni sono già due i casi di aggressione tra detenuti.
“Avvenuti con una strana procedura – è il commento della segreteria regionale del sindacato della Polizia Penitenziaria – a Sanremo un detenuto straniero recide con un morso un dito ad un detenuto italiano il quale è stato sottoposto ad un intervento di ricucitura della falange ed a Marassi un altro detenuto senegalese dopo aver avuto una colluttazione con un altro detenuto, gli ha staccato l’orecchio con un morso”.
Sempre a Sanremo un altro detenuto ha tentato il suicidio mediante impiccagione, gesto evitato grazie al tempismo del personale.
“Segnali questi – continua il segretario Michele Lorenzo – di continua allerta da parte degli agenti che deve arginare e fronteggiare i cruenti episodi. Ma ben altri endemici problemi si riaffacciano nelle carceri liguri: il timore delle malattie contagiose, con un caso sospetto a Marassi”.
Nemmeno il carcere femminile di Pontedecimo si sottrae da un inizio anno critico. “Sembra che una detenuta con il proprio figlio minore di anni tre, appena giunta in istituto, sia stata collocata in un reparto comune invece di essere destinata nella apposita sezione “asilo nido”.
A parte la ricaduta negativa sul bambino, è una scelta che ha ripercussioni sul personale di servizio chiamato a gestire le esigenze del bambino in un reparto non idoneo. C’è bisogno – conclude Lorenzo – di rivedere il sistema della sicurezza penitenziaria che di fronte al rapporto numerico dei 1410 detenuti presenti nelle carceri liguri non può definirsi sinonimo di sicurezza a garanzia del personale”.