Liguria. Alla fine sembra che la caccia con l’arco, in Liguria, non diverrà realtà. Dopo la sollevazione degli ambientalisti in Regione si lavora per rendere inefficace l’emendamento che intendeva introdurla all’interno della legge regionale. Ci ha pensato il consigliere regionale del Partito Democratico Nino Oliveri. “La caccia con l’arco in un contesto come quello ligure, con la nostra orografia e la conformazione del territorio – sottolinea – credo che sia molto pericolosa. Centrare un bersaglio mobile con l’arco infatti è molto più difficile che con il fucile, specie da distanze considerevoli. Il rischio di colpire per sbaglio persone che si trovano a passare di lì per caso, magari famiglie con bambini al seguito, è concreto”.
“Inoltre – prosegue Oliveri – con le frecce si rischia di non uccidere l’animale, in particolare nel caso di prede di grandi dimensioni come daini e cinghiali. Questo sarebbe causa di crudele e inutile sofferenza per gli animali, motivo per cui questa norma ha giustamente sollevato le proteste non solo degli animalisti. Ma vado oltre. Non voglio neanche pensare al pericolo che correrebbe chi si trovasse a camminare nei boschi e dovesse trovarsi davanti un cinghiale ferito da una freccia”.
La Lega Nord però non ci sta a finire sul banco degli imputati e si smarca. Secondo il Carroccio, infatti, il primo firmatario della legge sulla caccia è sì il leghista Francesco Bruzzone, ma l’emendamento incriminato sarebbe a firma Pd. “Mettiamo in guardia le varie associazioni ambientaliste – spiega Edoardo Rixi – che chi si vuole armare di arco e frecce per andare a caccia di un “bambi” nei boschi liguri indossa la stessa casacca di partito dell’assessore alla Caccia Burlando, che ha tenuto per sé la delega dell’ex assessore Briano, e quindi della vincitrice alle primarie Paita. Infatti, l’emendamento che vorrebbe introdurre anche in Liguria la caccia di selezione con l’arco, che per altro già esiste con l’avvallo dell’Ispra in gran parte del Paese, è stato proposto dal consigliere Pd Valter Ferrando”.
“Come Lega Nord abbiamo proposto una legge che introdurrebbe in Liguria, prima regione d’Italia, il divieto di utilizzo di munizioni al piombo nelle zone umide: un provvedimento questo che dovrebbe strappare un applauso da parte di chi si dice difensore dell’ambiente dato che tutelerebbe gli animali “necrofagi” e acquatici, preservandoli da possibili ed eventuali contaminazioni da piombo disperso in natura – problema questo molto discusso, controverso e senza ancora un preciso riferimento normativo a livello nazionale e comunitario. Per evitare ulteriori strumentalizzazioni chiediamo il supporto delle associazioni che hanno davvero a cuore la tutela del nostro territorio e della natura”.