Genova. Un incontro “deludente”. Così i sindacati genovesi del trasporto pubblico definiscono l’incontro che si è tenuto questa mattina con l’assessore ai trasporti del Comune di Genova, Anna Maria Dagnino e confermano lo sciopero di 8 ore proclamato il il 20 gennaio. I segretari dei sindacati, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl hanno, infatti, ribadito che, nel corso del tavolo, non sono arrivate risposte concrete. “La nostra preoccupazione – ha spiegato Antonio Vella segretario di Fit Cisl – è quella di avere la certezza matematica che l’azienda si presenti a gara anche perché se non lo faranno è inutile discutere con chi non parteciperà”. Dai sindacati, quindi, è arrivata la richiesta che siano ufficializzate le posizioni.
“Abbiamo chiesto una delibera di giunta per dotare Amt o l’Ati dei requisiti economici e finanziari necessari previsti dal bando – ha spiegato Camillo Costanzo, Segretario Regionale di Filt Cgil – anche perché sennò è una dichiarazione di intenti ma nei fatti non si assumono decisioni politiche e i tempi stringono perché a Marzo si farà il bando”.
Dai sindacati, però, arriva anche un’accusa al Sindaco di Genova “Doria, per l’ennesima volta rifiuta un confronto con il sindacato – sottolinea Giuseppe Gulli, segretario di Uiltrasporti – Ci era stato spiegato nel corso dell’incontro con il Prefetto che il sindaco aveva dato rassicurazioni di partecipazione alla gara attraverso Ati o con partecipazione dei privati. Avevamo chiesto di ufficializzare la posizione ma, a oggi, non abbiamo avuto riscontri”. A questo punto, quindi, il sindacato ha scelto di confermare lo sciopero genovese del 20 e non esclude anche uno sciopero a livello regionale.
“Dovremo ricorrere all’arma dello sciopero – ha spiegato Mauro Nolaschi – per mettere nella condizione Comune e Regione di sedersi attorno a un tavolo per costruire il sistema che hanno messo in piedi”. Dai sindacati anche l’accusa di non voler razionalizzare i servizi. “Il fondino della Regione. – ha concluso Luca Lagomarsino, Ugl – se viene usato solo per esodare i lavoratori porta a impoverimento delle aziende di trasporto pubblico locale. Serve un piano serio di razionalizzazione delle linee che permetterebbe di risparmiare senza andare a toccare le tasche dei lavoratori”.