Cronaca

Sfollati e isolati, il dramma del ponente post alluvione. Avvenente: “Casa entro Natale per chi ha perso tutto”

Genova. Sette famiglie senza più casa, per sempre, intere zone ancora isolate, 150 sfollati. E’ la fotografia del ponente, un mese dopo l’alluvione che ha travolto Genova. C’è chi ha visto sgretolare anni di sacrifici, chi si è visto spezzare la casa a metà, dalla furia dell’acqua e fango, e chi attende di vedere ripristinata la strada, spesso unico collegamento con la propria abitazione. Si reagisce attingendo a risorse inaspettate, come la solidarietà.

“Contro le frane ci vuole Pepe”, la raccolta fondi per sostenere le famiglie di via Montecucco e via Branega Inferiore, a Pra’, sta andando “forte”. Sul fronte istituzionale, lo sforzo è quello di “mettere un tetto sulla testa alle persone che hanno perso la casa per sempre, entro Natale”, spiega il presidente del Municipio Ponente, Mauro Avvenente.

Già individuati 4 appartamenti in via Pastore destinati a finalità sociali “ma le priorità ora sono per le persone che hanno perso la casa, crollata, o perché il torrente è passato tra camera e tinello – ricorda Avvenente – poi altri 2-3 appartamenti appena completati in via Vittorini, abbiamo insistito che fossero collaudati”. In tutto 7 famiglie da sistemare al più presto, in via Montecucco, in via delle Fabbriche, dove le case sono state letteralmente invase dai torrenti, e per cui ci vorranno mesi e mesi. “Vogliamo dare a questa gente un’assegnazione temporanea per condurre subito una vita dignitosa. Se riusciamo ad avere tutte le sistemazioni dovremmo risolvere il problema”, promette il presidente.

I numeri degli sfollati, drammatici, sono ancora a tre cifre: 152 persone ospiti di parenti, amici, vicini di casa, o negli alberghi messi a disposizione dal Comune. Ci sono ancora intere zone isolate, la Soria, Brigna, via Salgari e le sue 340 famiglie, ancora senza viabilità. Poi situazioni complesse che non sono rientrate nelle 98 somme urgenze per 48 mlm di euro “ma che, alla prima acqua, lo diventeranno”.

“Noi chiediamo, consapevoli di tutti gli sforzi possibili fatti dal Comune, che questa diventi emergenza nazionale. Non possono limitarsi a mandare 370 mln di euro che riguardano solo quegli interventi, giustissimi per altro, ma tutti gli altri, che servono per la messa in sicurezza del territorio come li copriamo? – si sfoga Avvenente – o arrivano risorse dallo stato, dalla comunità europea, oppure non sappiamo come rispondere alle richieste, pressanti, dei cittadini”.

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