Regione. A due giorni dall’ultima protesta dei dipendenti della Provincia di Genova, che venerdì scorso, preoccupati dai tagli e dall’incertezza su competenze e funzioni, hanno occupato simbolicamente la sede della città metropolitana nel giorno dell’approvazione dello statuto, riparte la settimana e, con essa, la discussione sul futuro dei lavoratori.
“Il governo, con la legge di stabilità, ha dato un indirizzo: per due anni i dipendenti fissi restano in carico ai rispettivi enti, siano essi città metropolitane o province, da superare quando e se il parlamento approverà la riforma costituzionale”, è intervenuto oggi nel dopo giunta, il presidente della Regione, Claudio Burlando.
La parte critica resta, però, quella dei lavoratori precari delle Province. “In alcuni casi – ha spiegato il Governatore – come quello genovese che scade a fine anno, non c’è solo un problema finanziario, ma anche un impedimento giuridico che mi auguro il governo possa risolvere con il Milleproroghe, stabilendo di fatto il rinnovo di questi contratti”.
Superato questo nodo, il dopo sarà frutto di un lavoro complesso: “Il taglio delle risorse c’è – ha ammesso Burlando – una parte del personale sarà trasferito ad altri soggetti istituzionali o della pubblica amministrazione, penso alle dogane, a tribunali o altri organi, ai Comuni, in particolare alle Unioni dei Comuni, che dalla Province assumeranno anche le competenze, e alla Regioni per le altre quote di competenza”.
Quanto alla Liguria “Noi il 30 assumiamo il disegno di legge, come richiesto dalla norma nazionale per definire le competenze, poi il consiglio, che va avanti fino ai primi di aprile, avrà tempo per approvare la legge, e un po’ di personale verrà anche qui”. Ora però è tempo di stabilire con il governo come ripartire i fondi. “Tra le Province per le competenze che si tengono, tra i Comuni, i livelli dello Stato e delle Regioni per tutte le restanti e per il trasferimento stesso del personale”, ha concluso Burlando.