Genova. Era da circa quattrocento anni il simbolo del quartiere ma è crollato durante l’alluvione del 15 novembre, dopo che per anni gli abitanti di Trasta in Valpolcera lo curavano, ripulivano e addobbavano in occasione di feste e ricorrenze, a cominciare dalla sagra della Zucca perché proprio da lì parte una creuza che conduce a Murta. “Qualche hanno fa – racconta Lucia Conti del comitato Quellicheatrastacistannobene – avevamo scritto alla sovrintendenza ai beni culturali – per segnalare il ‘nostro’ ponte ma non avevamo mai avuto risposta”.
Ironia della sorte, l’interessamento è arrivato dopo che la notizia del crollo ha fatto il giro dei media: “La scorsa settimana c’è stato un sopralluogo della sovrintendenza, ma ovviamente ci è stato detto che non c’è più nulla da fare per il nostro ponte”. Il problema è ora come mantenere almeno il collegamento con la creuza: “Il nostro timore – spiega Lucia – è che i gestori del metanodotto che passa da lì vogliano realizzare una semplice passerella volante in ferro per le attività di manutenzione, ma per noi questo sarebbe davvero il colpo finale. L’architetto Peirano ci ha spiegato che si potrebbe realizzare una passerella artigianale sempre in ferro che possa inglobare anche ciò che resta dell’antico ponte. Ma il problema è che i soldi non ci sono, non li ha la sovrintendenza né tantomeno il Municipio”.
Per questo ora gli abitanti di Trasta cercano un finanziatore, uno sponsor, insomma qualcuno che abbia modo e voglia di regalare al quartiere il progetto del nuovo ponte e soprattutto finanziare i lavori: “Per il progetto ci è stato suggerito di rivolgerci all’ordine degli architetti o a qualche scuola. Il problema grosso sarà trovare i circa 50 mila euro che servono per realizzarlo. Ma noi non ci arrendiamo perché vogliamo far rivivere il cuore storico del nostro quartiere”.