Politica

Sgomberi, a Milano grandi tensioni. Bruno (Fds): “Cosa accadrà a Genova? Il problema casa non si risolve con la forza”

sfratto casa, sportello per il diritto alla casa
Foto d'archivio

Genova. Grandi tensioni a Milano dopo alcuni sgomberi conseguenti alla campagna di stampa lanciata da alcuni organi di informazione. “Anche a Genova l’Amministrazione Comunale ha deciso di procedere a sgomberi di case occupate senza dare alcun preavviso. Questo per eludere resistenze che erano avvenute in alcuni casi da parte di associazioni che difendono il diritto alla casa di famiglie in grave difficoltà – dichiara Antonio Bruno, capogruppo Fds – Non è con la forza che si risolve il problema degli alloggi e delle occupazioni abusive”.

Il degrado dei quartieri popolari della città e il problema dell’alloggio come delle occupazioni abusive, secondo Bruno non possono essere affrontate con prove di forza e di ordine pubblico che non risolvendo il problema aggravano la situazione.

“Vi sono oggi diritti negati nella nostra città. Il primo è quello della casa a fronte di migliaia di  alloggi privati e pubblici sfitti e liste di attesa inconcepibili. Il secondo è quello dei cittadini dei quartieri popolari di vivere in case dignitose e dove non prevalga lo spadroneggiare di racket , malavita organizzata e prepotenza. Bisogna essere consapevoli che vengono al nodo anni di abbandono e non investimenti sui quartieri popolari della nostra città. Ora più che usare la forza muscolare sulle occupazioni abusive, va gestita la realtà, distinguendo i veri abusi dalla morosità incolpevole, le vittime dei racket e chi occupa per necessità e disperazione. Distinguere per reprimere gli approfittatori dei racket e salvaguardare le famiglie bisognose è l’unica strada”, prosegue Bruno.

Fds chiede all’Amministrazione Comunale di avviare un tavolo di confronto con le organizzazioni degli inquilini e comitati, per una strategia comune che metta al centro la necessità di riconsegnare ai ceti popolari il diritto alla casa e di sottrarre questo diritto al racket, “che approfittando di una reale necessità prospera proprio sull’abusivismo e la fragilità sociale”, conclude.

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