“E’ irresponsabile indebolire la famiglia creando nuove figure per scalzare culturalmente e socialmente il nucleo portante della persona e dell’umano”.
Il presidente della Cei e arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco da Assisi tira in ballo, anche senza citarle direttamente, le nozze gay. Dopo aver affrontato i temi della politica “da rifondare ascoltando le sofferenze”, del lavoro che manca e per cui bisogna “assicurare che il patrimonio industriale e professionale di riconosciuta eccellenza possa rimanere saldamente ancorato in casa nostra” e del clero “Le difficoltà derivanti dalla diminuzione del clero o da altre situazioni dolorose le
conosciamo e le affrontiamo con la nostra responsabilità di Pastori”, torna a difendere la famiglia tradizionale nella Prolusione dell’Assemblea dei Vescovi.
Le “nuove figure di famiglia – ha detto il presidente della Cei – hanno l’unico scopo di confondere la gente e di essere una specie di cavallo di troia di classica memoria”.
E ancora: “I figli non sono oggetti né da produrre né da pretendere o contendere, non sono a servizio dei desideri degli adulti: sono i soggetti più deboli e delicati, hanno diritto a un papà e a una mamma”.
Per poi concludere con “Il nichilismo, annunciato più di un secolo fa, si aggira in Occidente, fa clima e sottomette le menti”.