Liguria. Ancora un nulla di fatto, nuovo rinvio e tempi sempre più stretti. Tutti d’accordo sull’abolizione del listino, per il resto ancora un nulla di fatto. Ennesima fumata nera per la legge elettorale in consiglio regionale, mentre il tempo stringe. Con le elezioni del 2015 alle porte si è così deciso di provare ad accelerare i lavori riportando il testo in commissione e al contempo evitando un lungo dibattito in aula. Se accordo dovrà essere (al momento i 27 voti necessari non ci sono), si arriverà al voto in consiglio solo successivamente. Altrimenti i liguri andranno alle urne con le stesse regole dell’ultima volta.
Numerosi e rilevanti i punti su cui si cerca ancora la quadra. “Su questioni che alcune forze politiche ritengono rilevanti come la doppia preferenza di genere e il calcolo con cui si attribuiscono i seggi derivanti dall’abolizione del listino – spiega Nino Miceli, capogruppo Pd – c’è ancora una discussione in corso. Per questo vogliamo evitare un dibattito lungo e lacerante: il presidente del consiglio a nome di tutti i gruppi proporrà un’accelerazione dei lavori in commissione e se da questa uscirà un testo condiviso vuol dire che si andrà in aula”.
“Il tema – dice Marco Scajola, Forza Italia – verrà ripreso dalla commissione competente e speriamo si arrivi a votare il prossimo anno con una legge migliore. La priorità è togliere questo listino: avere una lista di nominati eletti senza consenso è un limite enorme. Spero che si arrivi ad una legge che rapprensenti tutti i territori e che chi venga eletto in consiglio regionale lo diventi perché ha preso i voti”.
Ed è proprio quello del “peso” dei territori uno dei punti su cui ancora si cerca un accordo. “Abbiamo – conclude Lorenzo Pellerano, Lista Biasotti – linea precisa: superare il listino. E’ giusto che attraverso la preferenza i cittadini possano scegliere i consiglieri, si deve andare in questa direzione. Da considerare anche la rappresentanza dei territori, ognuno deve essere rappresentato al meglio”.