Genova. E’ il sesto anno consecutivo di crisi del settore delle costruzioni e ancora nulla è cambiato, anzi la situazione è peggiorata. Per questo gli edili sono scesi di nuovo in piazza a Genova , come nel resto d’Italia, in particolare per chiedere risposte concrete, capaci di rilanciare la buona occupazione e rispondere ai bisogni del Paese.
A Genova i lavoratori si sono dati appuntamento sotto la sede della prefettura e hanno bloccato per qualche minuto via Roma prima di incontrare il prefetto Fiamma Spena. “In Liguria si sono persi 8 mila posti di lavoro. Serve un impegno del governo e delle istituzioni locali, per costrure sul costruito”, spiega Salvatore Teresi della Filca Cisl.
“Chiediamo investimenti per far ripartire il settore, dalla messa in sicurezza del territorio alle politiche abitative” aggiunge Fabio Marante della Fillea Cgil. “Con l’emergenza occupazionale e la situazione di criticità del territorio ligure – dice Roberto Botto, Fenea Uil – occorre che vengano destinate risorse per il dissesto idrogeologico, che consentirebbero anche di far lavorare migliaia di persone”.
Secondo i sindacati, le sole politiche dei tagli sulla spesa degli investimenti e di allentamento delle regole non producono lavoro. “Anche quest’anno, nonostante i dati confermino un ulteriore calo del 10% degli occupati, nei provvedimenti adottati dal Governo non si avverte un radicale cambiamento di quelle politiche e i timidi segnali positivi restano largamente insufficienti a dare risposte adeguate ai lavoratori del settore”, concludono i sindacalisti.