Cronaca

Genova, protesta Patronati sospesa per allerta

patronato

Genova. Agg. 15.35 Vista l’allerta 2 e quindi l’emergenza maltempo su tutto il territorio regionale, la manifestazione indetta per domani dai patronati ACLI, INCA, INAS, ITAL non si terrà.

Prosegue la mobilitazione dei Patronati aderenti al CE.PA (di cui fanno parte ACLI, INAS, INCA, ITAL ) che ha visto, nei giorni scorsi, anche il sostegno di alcuni parlamentari liguri: Mario Tullo, Anna Giacobbe, Donatella Albano. Sabato 15 novembre, dalle ore 9,00 alle ore 18,00, si terrà una mobilitazione per sensibilizzare l’opinione pubblica sui tagli alle risorse dei Patronati, inseriti nella Legge di Stabilità, circa 150 milioni di euro. Questo provvedimento, se venisse confermato, sarebbe un attacco diretto ai cittadini e alla rete di solidarietà che si rivolge gratuitamente a disoccupati, pensionati, lavoratori anche stranieri  e italiani all’estero.

A Genova l’appuntamento è in piazza De Ferrari dove i Patronati aderenti al CE.PA saranno presenti con tre gazebo informativi, presso i quali i cittadini potranno informarsi e firmare la petizione: “Ti stanno tagliando i diritti: firma per difenderli!” In Liguria, il Sistema Patronati è presente in modo capillare sul tutto il territorio ligure. Nonostante la telematizzazione dei servizi da parte degli Enti Pubblici, dalle strutture di patronato, passano più dell’80% dei cittadini.

In particolare i Patronati del gruppo CE.PA, sono presenti con 104 uffici e 157 operatori che si avvalgono anche della consulenza di medici e legali convenzionati con il servizio. Nel 2013, in Liguria,  i patronati della rete hanno avuto circa 500.000 contatti e aperto 244.465 pratiche. Si stima che, ogni anno,  grazie al lavoro svolto dai Patronati,  la Pubblica Amministrazione risparmi circa 227 milioni di euro. A chi potrà rivolgersi il cittadino per ottenere gli stessi livelli di assistenza e i servizi offerti dai Patronati? I Patronati sono l’unico presidio presente sul territorio dove il cittadino trova  come interlocutore una persona e non un Call-Center.  I cittadini stanno correndo il rischio di dover rinunciare alle tutele previdenziali e assistenziali a cui hanno diritto.

Per firmare la petizione: http://www.tituteliamo.it/

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