Economia

Banca Carige, l’appello della Cgil: “Intervengano le istituzioni, necessario mantenere banca del territorio”

Banca Carige

Genova. Intervengano le istituzioni con la priorità del “rilancio della Carige, della salvaguardia del patrimonio di professionalità rappresentato da lavoratrici e lavoratori, dell’occupazione che le strutture garantiscono sul nostro territorio (le attività di Direzione, Back Office, Ict e il relativo indotto garantiscono circa 1500 posti di lavoro). A maggior ragione dopo che i lavoratori si sono assunti la responsabilità di grandi sacrifici pur di dare un futuro alla banca”.

E’ questa la richiesta dei Segretari Generali CGIL Liguria e CdLM Genova Federico Vesigna e Ivano Bosco, contenuta in una lettera aperta.

Un documento dai toni preoccupati, perché il momento, per l’istituto di credito, è grave. “L’aumento di capitale già deliberato dal CdA e garantito da Mediobanca fino a 650 milioni di euro – scrivono – non potrà essere sottoscritto da tutti gli attuali azionisti, cosa che potrebbe esporre la banca al rischio di una sua acquisizione da parte di soggetti interessati solo a operazioni finanziarie e speculative, o da parte di Gruppi con strutture direzionali al di fuori della Regione, fatalmente poco attenti al sostegno dell’economia ligure”.

“La Liguria – continuano – non può fare a meno di una banca che mantenga un rapporto forte con il territorio imponendosi come punto di riferimento per il sistema economico locale e sostenendo lo sviluppo attraverso il rilancio di adeguate politiche di credito, senza le quali non si esce dalla crisi”.

“L’appuntamento con la ricapitalizzazione – concludono – non si può rinviare e tutte le energie disponibili vanno concentrate per difendere le residue speranze di mantenere una banca del territorio. Non è più tempo di disperdere le forze o mettere in pericolo la necessaria unità d’intenti nell’illusione di poter difendere gli azionisti di riferimento”.

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