Cronaca

Alloggi popolari, a Genova 3500 domande inevase: da Governo 68 milioni per ristrutturazioni

cep via novella

Genova. Sono 700 mila le domande inevase di alloggi popolari da parte di aventi diritto per almeno 2 milioni di persone che sono in attesa di un alloggio. Lo ha detto il presidente di Federcasa Ettore Isacchini a margine dell’assemblea nazionale dell’associazione. Isacchini ha chiesto un intervento forte al Governo: “Serve un impegno importante perché la situazione abitativa in Italia è tornata ai livelli del dopoguerra”. Isacchini ha ricordato che la morosità è in aumento negli affitti e nel saldo delle utenze nonostante l’affitto medio sia sceso da 110 euro al mese e 33. “Con la crisi sono diminuiti gli stranieri che chiedono gli alloggi popolari e che oggi sono circa il 30%.

Dobbiamo mettere sul mercato almeno 20 mila alloggi che sono da ristrutturare, ecco perché serve un impegno del governo. Tra le emergenze Isacchini ha ricordato gli uomini separati e le convivenze forzate dall’impossibilità di sostenere le spese per un nuovo alloggio. A Genova le domande inevase sono oggi circa 3.500 mentre gli alloggi sfitti sono 300 di cui 200 da ristrutturare.

Da fine anno ci saranno 68 milioni di euro disponibili per avviare un piano di ristrutturazioni degli alloggi di edilizia residenziale pubblica sul territorio nazionale. Lo ha annunciato Enrico Seta capo della segreteria tecnica del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti a margine di un convegno organizzato a Genova da Federcasa: “Il Governo – ha spiegato Seta – ha realizzato un censimento sulla base dei dati forniti da Regioni degli immobili da recuperare con interventi di non rilevante entità dividendoli in due fasce: una per quelli che necessitano di interventi fino a 15 mila euro e una seconda per quelli fino a 50 mila.

Complessivamente gli immobili da ristrutturare ammontano a circa 20 mila”. Nel decreto ‘Emergenza abitativa’ che dovrebbe essere firmato entro la fine dell’anno, “ci sono già disponibili 68 milioni con la possibilità di attingere fino a 500 milioni di euro grazie al fondo istituito dal ministero revocando i finanziamenti per le opere pubbliche che non vengono realizzate entro i termini”. I lavori potrebbero partire entro la prima metà del 2015.

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