Rapallo. Dopo il presidio davanti al Comune e la partecipazione del comitato al consiglio comunale a cui ha preso parte l’assessore regionale Claudio Montaldo, la raccolta firme per dire no alla privatizzazione dell’ ospedale di Rapallo e per difendere la sanità pubblica prosegue nella giornata di sabato 4 ottobre con un ultimo banchetto che si svolgerà in piazza Cavour, lato via Mameli, dalle 9 alle 19.
Ad oggi sono oltre 2000 le firme raccolte. “Invitiamo tutti i cittadini a venire a firmare per difendere l’ospedale cittadino. Adesso, ancora di più, dopo aver ascoltato le esternazioni a dir poco sconcertanti dell’assessore Claudio Montaldo nell’ultimo Consiglio Comunale di Rapallo. Il nostro Comitato respinge al mittente e ritiene indecente, scandalosa, vergognosa l’ipotesi dell’assessore e cioè quella di prendere in considerazione l’offerta di Villa Azzurra spostando due reparti d’eccellenza di sanità pubblica (ortopedia e chirurgia) per far posto ad un privato”, spiega il Comitato Ospedale Rapallo pubblico.
“Noi pensiamo che un assessore pagato con soldi pubblici debba difendere la sanità pubblica e anzi proporre di potenziarla nei servizi ai cittadini, e invece quello ascoltato lunedì in consiglio è parso ai più come l’amministratore delegato di una clinica privata. La battaglia continua quindi ancora più convinta di prima”, precisa il comitato, che attende risposte alla lettera consegnata a Montaldo prima del consiglio comunale dello scorso 29 settembre.
“Vigileremo inoltre perché il Comune di Rapallo confermi la sua posizione contraria all’ipotesi della Regione e attendiamo che venga convocata urgentemente una conferenza dei capigruppo in seduta pubblica sul tema ospedale, rendendo accessibile ai cittadini tutta la documentazione allegata – conclude il comitato – Riteniamo che solo con la trasparenza e l’informazione e con la partecipazione attiva dei cittadini si possa vincere una battaglia di civiltà portata avanti in difesa della sanità pubblica e in nome dell’art.32 della Costituzione, che sancisce il diritto alla salute”.