Genova. La Corte di assise d’appello di Genova, ribaltando la sentenza di primo grado, ha assolto perché il fatto non sussiste Germano Graziadei per l’omicidio della compagna, la farmacista Paola Carosio trovata morta la notte dell’11 dicembre 2010 nell’appartamento di via Burano, a Genova Nervi.
In primo grado Graziadei era stato condannato a 21anni di reclusione per omicidio volontario. Graziadei, difeso dall’avvocato Andrea Vernazza, ha sempre sostenuto che la compagna si era suicidata impiccandosi alla tenda della doccia perché soffriva di depressione. il pg aveva chiesto la conferma della condanna di primo grado. Per la procura la donna era stata strangolata.
Nel luglio scorso Graziadei era stato scarcerato su richiesta dei suoi legali. I giudici avevano accolto la richiesta venendo meno le esigenze cautelari. Determinante sarebbe stata una perizia medico legale incaricato dal tribunale che avrebbe scagionato il professionista in quanto secondo lui si sarebbe trattato di un suicidio e non di un omicidio.
L’ingegnere aveva sempre negato la sua colpevolezza, escludendo qualsiasi forma di violenza sulla donna. “E’ stata una grande sofferenza
essere accusato di avere ucciso la mia compagna alla quale ero molto legato”, ha detto dopo aver appreso la sentenza.
Il pg Luigi Cavadini Lenuzza ha riferito che leggerà le motivazioni della sentenza e deciderà se fare o meno ricorso in Cassazione.