Cronaca

Genova, bimba si taglia i capelli a scuola. La preside: “Accertamenti in corso, ma no a processi sommari”

scuola
Foto d'archivio

Genova. Venerdì la nonna, andando a riprendere la nipotina di appena sei anni a scuola aveva scoperto che la piccola si era tagliata a zero una ciocca di capelli, proprio in cima alla testa, con un paio di forbici arrotondate, normalmente utilizzate per l’ora di disegno. L’episodio è accaduto in una scuola primaria del ponente genovese e ha suscitato molto clamore sui social network con tanto di foto della bimba, ora rimosse, e accuse agli insegnanti, definiti incapaci di vigilare sui piccoli alunni.

Ora la scuola ha attivato “un’attività istruttoria di accertamento delle responsabilità, secondo le procedure previste dalla normativa in materia disciplinare” spiega la preside in una nota inviata alla stampa, ma rifiuta che sul caso venga avviato quello che definisce un “processo sommario”.

L’episodio, spiega la dirigente scolastica “coinvolge una docente di indubbia preparazione, stimata non solo per le capacità di insegnamento, ma anche per la dedizione e la cura dimostrata da diversi anni nei confronti degli alunni”. L’insegnante ha sbagliato, ammette la preside “venendo meno alla disposizione di comunicare tempestivamente alle famiglie gli incidenti, a prescindere dalla percezione di gravità, nei quali possono incorrere gli alunni. L’insegnante ha sbagliato nel dare la precedenza al soccorso all’alunna, che ha immediatamente e ripetutamente rincuorato per quanto era accaduto, cercando di ottenere il ripristino, tra i bambini della classe, di quella serenità che consentiva di proseguire normalmente le attività”.

“L’insegnante non ha osservato una delle direttive che ripeto con più tenacia ai docenti – prosegue la dirigente scolastica – e la scuola è chiamata a risponderne ai genitori dell’alunna, ma sicuramente non può essere oggetto, come è avvenuto, di un processo sommario, pubblicato via Facebook, con valutazioni, considerazioni e, addirittura, immagini della bimba,che richiederebbero una segnalazione sulla stampa e una denuncia nelle sedi competenti”.

Nel frattempo, conclude la preside “la scrivente, i docenti, il personale di segreteria, i collaboratori scolastici, i genitori degli alunni, vanno avanti, perché siamo una squadra e giochiamo per vincere. Qualche volta dobbiamo ricominciare con qualche coccio da spazzare via e l’amarezza per qualcosa che è stato ingiustamente infranto, ma con la consapevolezza del privilegio di concorrere alla costruzione del futuro dei nostri ragazzi è incomparabilmente più forte”.

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