Cronaca

Emergenza ebola, Chiesa: “Vigilare nei porti della Liguria”

porto di genova

Liguria. Il consigliere regionale Ezio Chiesa (Liguria Viva) ha presentato stamane un interrogazione al presidente della giunta regionale Claudio Burlando per conoscere quali iniziative, in concerto con il ministero della Salute, ha intrapreso o intende intraprendere, soprattutto nei porti, per assicurare una precoce identificazione di persone potenzialmente infette in arrivo da paesi dell’Africa dove si è propagato il virus dell’ebola.

Nel nostro paese, fortunatamente, si sono registrati solo casi sospetti che non hanno dato seguito a infezione da ebola, epidemia partita dall’Africa occidentale che ha fatto scattare le prime restrizioni anche in Europa soprattutto in diversi aeroporto del vecchio continente che, a differenza dell’Italia, sono scali principali e diretti di voli in arrivo dall’Africa.

“La prima arma di difesa nei confronti dell’ebola è la precoce identificazione di persone potenzialmente infette in arrivo da zone a rischio – afferma Chiesa – in quanto la tempestività dell’intervento è fondamentale per individuare i soggetti entrati a contatto con il malato e tenerli sotto sorveglianza, per questo motivo credo opportuno intensificare la sorveglianza”.

Il pericolo di trasmissione per via aerea, come la sars la sindrome acuta polmonare, sembra priva di fondamenta scientifiche così come ha chiarito l’Organizzazione mondiale della sanità, in quanto finora i ricercatori non si sono mai trovati di fronte a un virus capace di mutare con tanta rapidità e modificare così drasticamente il modo di trasmettersi in quanto l’ ebola non è mai stato isolato nel sudore.

“In Liguria sono però presenti numerosi porti dove attraccano navi da crociera e navi merci provenienti dall’Africa – conclude Chiesa – dove potrebbe svilupparsi il periodo di incubazione dal momento del contagio all’insorgenza dei primi sintomi che va da 2 a 21 giorni, pertanto non bisogna abbassare la guardia”.

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