Genova. Dalla mezzanotte di ieri il sito temporaneo di stoccaggio dei detriti post alluvione è ufficialmente chiuso. Nessuno potrà più portare lì i rifiuti e da domani, anche attraverso la chiusura di alcune strade della Foce inizierà la bonifica della zona dal fango e dalla polvere. Nel frattempo fino a mercoledì i camion che ancora stanno ripulendo il piazzale potranno continuare a portare materiale a Scarpino.
I detriti che continuano ad essere raccolti da cantine e negozi in altre zone della città, sempre fino a mercoledì devono essere scaricati nei vari ‘scarrabili’, grandi cassoni di metallo, che Amiu ha predisposto in una ventina di strade cittadine. Da lì i cassoni verranno agganciati ai camion e, sempre solo fino a mercoledì, verranno portati nella discarica genovese. Una situazione complicata quella dei rifiuti alluvionali che non potranno, essendo in parte rifiuti speciali, essere portati per esempio nell’inceneritore di Torino, dove grazie a un accordo tra Regione Liguria e Piemonte, verrà invece conferita buona parte della ‘rumenta’ dei genovesi.
La soluzione, che deve essere sbloccata entro mercoledì, potrebbe arrivare da un’ennesima ordinanza del sindaco di Genova Marco Doria per il conferimento in discarica di mobili e fango post alluvione oppure dall’individuazione di un sito alternativo, ancora una volta probabilmente fuori Regione, con conseguenti ripercussione sulle future bollette dei genovesi.
Intanto la pulizia di quello che è stato definito in queste settimane il cimitero dell’alluvione, avrà da domani mattina conseguenze sul traffico con la chiusa di diverse strade per il raschiamento del fango, la polizia delle caditoie e il lavaggio di marciapiedi e carreggiata: domani chiusura e divieto di sosta per via Maddaloni, martedì via Ruspoli, mercoledì via Finocchiaro Aprile e il lato monte di via Cecchi, venerdì via della Libertà.