Genova. Un contributo fino a 600 euro al mese (un massimo di 200 euro a componente del nucleo familiare) per gli affitti per un periodo massimo di sei mesi, o finché non verrà revocata l’ordinanza di sgombero. Queste le principali decisioni prese dalla giunta nei confronti delle famiglie sfollate dopo l’alluvione, che non potranno rientrare a breve nelle proprie abitazioni. Qualora si tratti di nucleo familiare composto da una sola unità il contributo è stabilito in 300 euro, mentre, nell’eventualità che siano presenti persone portatrici di handicap, ovvero disabili con una percentuale di disabilità non inferiore al 67%, è concesso un contributo aggiuntivo di 200 euro mensili per ognuno dei soggetti, anche oltre il limite massimo di 600 euro mensili previsti per il nucleo familiare.
Per poter versare questi contributi alle famiglie il Comune ha effettuato un prelievo sul fondo di riserva di circa 187 mila euro.
“Decisioni prese proprio per far fronte a questa situazione di grave disagio e sono contributi che speriamo di poter recuperare quando Genova sarà riconosciuta come città sede di calamità naturale – spiega l’assessore alle Politiche della Casa, Emanuela Fracassi – Sono circa cinquanta le famiglie che ad oggi non sono ancora potute tornare nelle proprie case e sono quasi tutte residenti nelle vie più colpite, cioè via delle Tofane, via San Quirico, via Ausonia e via Pontetti”.
Intanto da Tursi parte anche un appello alla solidarietà. “Chiediamo a tutti i proprietari di case, che siano essi privati, associazioni o enti ecclesiastici, di mettere a disposizione alloggi per queste persone a prezzi calmierati”, conclude Fracassi.
Oltre alle difficoltà imminenti, infatti, alcuni nuclei familiari dovranno comunque continuare a pagare un mutuo e tutti affrontare le spese di un trasloco e in certi casi anche dei mobili. Chi avesse appartamenti disponibili, quindi, può segnalarli all’Agenzia sociale per la casa.