Genova. “Fare qualcosa di concreto per chi deve tenere alte le saracinesche in città”. L’opposizione unita a Tursi, dal M5S a Forza Italia, presenta al sindaco il suo manifesto, o meglio una serie di ordini del giorno (84 in tutto) per ricevere risposte concrete da Doria e della sua giunta nell’Aula Rossa alle prese con la terza seduta monotematica sull’alluvione del 9 ottobre.
Spicca, fra i tanti “suggerimenti” l’idea di Biasotti, riproposta anche oggi dalla capogruppo Lilli Lauro e ripresa in toto dai cittadini del comitato Ora Basta ricevuti nella buvettina a inizio consiglio: dare subito 10 mila euro a partita iva, per ripartire. Soldi immediati dunque, uno dei punti su cui i genovesi che martedì scorso hanno “assediato” Tursi capeggiati da Baccini e De Andrè, hanno tra le loro richieste.
Sul fronte dei risarcimenti è ancora in corso la perimetrazione, da parte degli uffici comunali e della fondazione Cima, delle aree in cui l’evento alluvionale ha avuto un peso devastante per erogare i rimborsi ai cittadini e alle aziende colpite. Mentre 30 mila euro sono al momento le donazioni dei privati che andranno ad aggiungersi al fondo di 2 milioni di euro stanziato da Tursi per ‘azzerare’ le tasse locali agli alluvionati.
Domani intanto Doria e Burlando saranno a Roma per illustrare in Commissione Ambiente al Senato il caso Genova. “Sia assunto come un’emergenza nazionale dal punto di vista del dissesto idrogeologico – ha detto oggi il sindaco – Servono alcune centinaia di milioni di euro per mettere in sicurezza Genova, una somma che non e’ alla portata del Comune visto che l’amministrazione ha a disposizione solo alcune decine di milioni di euro”.
La conferenza dei capigruppo del consiglio comunale ha poi invitato il presidente del consiglio comunale di Genova Giorgio Guerello a “verificare che la dichiarazione dello stato di calamità per l’alluvione di Genova sia iscritta all’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri di giovedì”.