Genova. L’invito era per “tutti, ad esserci” perché l’alluvione di due settimane fa, che ha travolto Genova, ha messo in ginocchio non solo il quadrilatero, il centro, la Foce. C’è il levante colpito e affondato di nuovo, a distanza di tre anni, ma che fa fatica ad avere attenzione. Ancora negli occhi la voragine di via Pontetti che, esattamente come nel 2011, nello stesso punto ha inghiottito strada e auto.
“La nostra zona non è molto rappresentata nell’opinione corrente e pochi conoscono il disastro che la ha colpita nuovamente – spiegano gli organizzatori che hanno lanciato la manifestazione di questa mattina – Dobbiamo farci carico di fare sapere, di smuovere i media anche verso noi. Forza dunque condividiamo sulle nostre bacheche, e cominciamo a pensare a chi si farà avanti per creare quel Comitato che potrebbe sbloccare certe situazioni”.
L’appuntamento alle 9 ha visto sfilare un corteo pacifico da via Borgoratti a Via Timavo. Poi via Isonzo, via Sturla, via Chighizola e Vernazza.
Chiedono voce perché hanno rischiato la vita per la seconda volta, hanno perso tutto. Vogliono risposte immediate (ad esempio per il Rio Vernazza per cui c’era in progetto un mini scolmatore dal 1995 che lo porterebbe direttamente nello Sturla e per cui però mancano 9 milioni) e, naturalmente, risorse. Un modo – dicono gli abitanti – per evidenziare un altro luogo colpito e la “dignità di chi si sente umiliato, frustrato, in costante pericolo”.
Foto odierna di Stefano De Pietro