Genova. Tre anni fa era solo un’onda bassa, 10 cm che avevano rovinato i pavimenti. Oggi il Museo di Storia Naturale genovese ha subito danni ingenti: i fondi, quei 2500 mq in cui sono custodite le collezioni scientifiche e i laboratori, colpiti da 3 metri e mezzo di acqua e fango, sono completamente alluvionati.
“Per fortuna le collezioni erano sollevate nei soppalchi – spiega il direttore Giuliano Doria – è salvo il 99,9% del materiale scientifico, ma tutto il resto, l’arredo, i microscopi, le strumentazioni tecniche è tutto andato perso”. Oltre ai danni alle strutture, con alcuni muri crollati e le porte sfondate. “E’ un grosso guaio, ma ringrazio i dipendenti del museo, del comune, i vigili del fuoco, i conservatori onorari, i professori universitari e naturalmente i tantissimi giovani che da subito sono arrivati ad aiutare, risorsa fantastica per la città e per il museo”.
Il lavoro nei fondi del Museo è frenetico: pale e secchi per rimuovere il fango. “C’è tantissima gente all’opera, ho avvisato tutte le autorità che giù nei fondi ci sono persone, sono perennemente in contatto – sottolinea il direttore – al minimo rischio andiamo via, farò il giro personalmente che non vi sia nessuno”. Giovedì sera, fortunatamente, è andata bene, ma se fosse successo un po’ prima le conseguenze sarebbero state tragiche. “Giù non va il pubblico, ma ci sarebbero stati i tecnici e gli studiosi. Non voglio neanche immaginare”.