Genova. Il cimitero di Staglieno è libero da fango e detriti. Dopo la devastante alluvione, i volontari di Chief Onlus, l’associazione di volontariato di protezione civile per i Beni Culturali operante in Liguria, ha pulito porticati e gallerie, su incarico del comune di Genova, con l’autorizzazione della Soprintendenza, e con il fondamentale supporto della storica Culmv genovese.
I numeri: tre aree – la galleria e il porticato inferiore a levante, e una porzione della galleria frontale – interessate da questa operazione per tutelare l’importante patrimonio architettonico e artistico genovese, uno dei più importanti musei all’aperto d’Europa; 5 i giorni di lavoro per asportare i detriti, lavare ed asciugare pavimenti e le superfici delle tombe intaccate dal fango, ricollocare i vasi di fiori.
Oltre 80 i volontari coinvolti (20 della Compagnia Unica e 60 professionisti del settore dei Beni Culturali che hanno risposto ad un appello lanciato ai partner associativi di CHIEF). Quasi 300 i metri lineari ripuliti, per un totale di 1500 metri quadrati ritornati al loro splendore. Imponente – anche dall’Emilia – il tam tam per reperire attrezzature e materiali necessari ai volontari. E tutto svolto da Chief, dalla Compagnia Unica, da oltre 60 professionisti del settore dei Beni Culturali e da quanti hanno contribuito nei più diversi modi, gratuitamente, senza alcun costo per il Comune.
“Obiettivo dell’intervento è stato ripristinare lo stato del sito prima dell’alluvione – spiega Barbara Caranza presidente dell’associazione che ha coordinato le operazioni – Non verranno effettuati restauri, coerentemente alla mission di Chief, che, oltre a realizzare attività di Previsione e Prevenzione del rischio per i Beni Culturali, presta soccorso, in Italia come all’estero, con proprie squadre di volontari formati e addestrati ad operare durante l’emergenza, per supportare e garantire la tutela e conservazione dei siti e beni offesi dalle calamità”.
“Siamo grati al Comune di Genova per averci dato fiducia, perché Chief nasce proprio a Genova, da una promessa fatta a noi stessi dopo l’alluvione del 2011. E oggi ci è stato permesso di mantenerla – conclude Caranza – Ma il ringraziamento più grande va ai volontari e a tutti coloro che ci hanno aiutato nei più diversi modi, con opere, donazioni di attrezzature e materiali, nel nome dell’amore per Genova e del nostro insostituibile patrimonio storico e culturale”.