Cronaca

Alluvione Genova, Burlando: “Prima volta che modello sbaglia. Chiederemo stato di emergenza”

burlando alluvione

Liguria. La Regione Liguria chiederà lo stato di emergenza “perché i danni sono enormi, anche superiori a quelli del 2011”. Lo ha detto il governatore della Liguria Claudio Burlando in una conferenza stampa per fare il punto dell’alluvione che ha investito la città da ieri sera, indicando che l’emergenza durerà presumibilmente fino a martedì, con una possibile attenuazione fra sabato e domenica. Il prefetto Franco Gabrielli, capo della protezione civile, sarà a Genova domani mattina alle 8.30 in Prefettura.

“Quello che si è registrato ieri è un fenomeno mai visto che il nostro modello di previsioni non è riuscito a interpretare. Il modello però è attendibile perché fino ad ora ci ha consentito di non sbagliare mai nessun episodio grave”. “Ieri sera, mentre fino al bollettino delle 18 che indicava un’attenuazione dei fenomeni realtà e modello corrispondevano, alle 21 si è verificata una divaricazione tra il modello e quello che è accaduto in realtà”.

“A quel punto – spiega Burlando – non potevamo più diramare l’allerta ma gestire l’emergenza e la reazione della protezione civile è stata tempestiva”. E domani al prefetto Gabrielli la Regione Liguria chiederà anche un investimento per migliorare i modelli perché si rende necessario “migliorarli, affinarli e implementarli”.

Burlando si è anche soffermato sulla necessità di “poter consegnare i lavori sul secondo lotto di copertura del Bisagno, anche in pendenza di giudizio del consiglio di stato” per cui ha già parlato con il prefetto Spena, il ministro Pinotti e l’avvocatura ligure. “Il lavoro già fatto ha attenuato la portata del 2011 e quello che si sarebbe potuto fare avrebbe potuto annullare quella di ieri sera”, ha detto il Governatore. “Con questo lotto non si finisce di certo, ma ogni volta che ne fai un pezzo è acqua di meno che esce. Due possibilità se vogliamo forzare: affidare i lavori con rischio ricorsi, affidare l’esecutivo e poi una volta avuta la sentenza i lavori. La giustizia civile, purtroppo, tratta le vicende di protezione civile come tutte le altre dal punto di vista dei tempi”.

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